La coalizione che sosteneva Michele Mangione ha vinto, anzi ha stravinto le elezioni amministrative a Randazzo, ma paradossalmente pensa al ricorso al Tar. L’ufficio elettorale dell’assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione siciliana, infatti, alle 3 liste che hanno sostenuto il candidato sindaco vincente, ha assegnato 8 seggi, avendo queste insieme raggiunto il 37,25 delle preferenze. Seggi che nonostante la vittoria, non permettono al neo sindaco di poter contare su una maggioranza in Consiglio comunale. Secondo la coalizione, però, le percentuali delle preferenze andrebbero calcolate eliminando dal totale le liste che non hanno raggiunto il quorum e conquistato seggi. Se fosse così, la coalizione di Mangione supererebbe il 40% delle preferenze e gli spetterebbe quindi il premio di maggioranza di 12 consiglieri comunali su 20. «Stiamo valutando la possibilità di presentare ricorso – dice subito il neo sindaco Mangione – riteniamo infatti che ci spetti il premio di maggioranza in Consiglio. Ringrazio tutti gli elettori che sono andati a votare, perché l’esercizio del voto è espressione di democrazia. Ringrazio ovviamente i miei elettori che hanno permesso di rendere concreto questo progetto politico». Poi Mangione sul voto afferma: «I randazzesi hanno recepito il messaggio che ho voluto lanciare, presentando una coalizione unita compatta e coesa attorno un progetto ed un programma che è stato premiato. Non nascondo che il risultato sia andato oltre le più rosee aspettative. Adesso sono il sindaco e intendo esserlo per tutta la città e di tutti i cittadini, al di là dell’appartenenza politica. Primo obbiettivo è di affrontare bene il problema della raccolta dei rifiuti per migliorare l’attuale servizio e pensare alla sua gestione autonoma». Fra le liste che hanno sorretto Mangione la più votata è stata l’Art. 4, con il presidente del Consiglio comunale uscente, Antonino Grillo, il più votato in assoluto: “Il risultato che ho conseguito – ci dice – è il frutto di anni di lavoro insieme alla gente».
GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia”