Si scoprono nuovi particolari, sulla misteriosa vicenda avvenuta a Randazzo, in cui un 24 enne, a causa di uno scoppio, è finito in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania. Le indagini, portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Randazzo, affiancati dagli artificieri del Comando provinciale di Catania. Le indagini hanno stabilito che a scoppiare è stato sicuramente del materiale di natura esplosiva, ma non trapela nulla sul materiale usato. Da quanto appreso, il giovane, già noto alle forze di polizia, e nipote di Oliviero Sangani, al momento in carcere per omicidio, stava probabilmente “lavorando”, a casa propria in contrada Murazzo Rotto, alla costruzione di un rudimentale ordigno, quando, per cause sconosciute è avvenuto lo scoppio. Poi la corsa al Pte, e il trasferimento in elisoccorso al Cannizzaro dove è attualmente ricoverato in condizioni critiche, ma non in pericolo di vita. Lo scoppio, lo ha investito a distanza ravvicinata, causando ferite all’addome, alle mani ed anche al viso. Dopo lo scoppio, le indagini dei carabinieri sono state lunghe ed approfondite, e si sono protratte fino a tarda sera, tutto il materiale rinvenuto sul posto, è stato inviato ai laboratori dei Ris di Messina, per degli esami di laboratorio che dovrebbero far capire cosa sia esploso e per quale motivo. Le indagini dei carabinieri vanno in diverse direzioni. Di certo, quanto avvenuto ieri, fa scattare un campanello di allarme. A chi poteva essere destinato un ordigno del genere? Per cosa poteva servire? Quesiti molto importanti che aspettano più di una risposta.
R.P. Fonte “La Sicilia” del 27-09-2015