La “querelle” che impedisce aal Comune di acquisire il campo di calcio di Randazzo finisce all’Ars. L’on. Nello Musumeci, insieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alle Infrastrutture, in cui sottolinea come il mancato utilizzo del campo sportivo non solo privi una comunità di 11 mila abitanti di una struttura efficiente e polifunzionale, ma costringerà la squadra di calcio locale a giocare nel campo di Castiglione. “Il governo regionale – dichiara Musumeci – provveda a liquidare le somme dovute all’impresa che ha eseguito i lavori di ristrutturazione del campo sportivo di Randazzo, in modo che la struttura possa essere riconsegnata alla comunità randazzese. Il 14 aprile del 2015 – si legge nell’interrogazione – il dipartimento della Protezione civile regionale e il Comune di Randazzo consegnarono alla ditta vincitrice l’appalto di ristrutturazione del campo sportivo “Attilio Grimaldi”. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Randazzo, i lavori sarebbero conclusi da tempo, ma non si può procedere alla consegna perché la Regione non ha ancora pagato all’impresa appaltatrice l’ultimo Sal (Stato di avanzamento dei lavori) e ovviamente, in mancanza del saldo, la ditta non ha consegnato la documentazione necessaria alla riapertura. Se corrisponde al vero che il campo sportivo di Randazzo è ancora chiuso perché la Regione non ha pagato l’ultimo Sal – conclude Musumeci – si tratta di un ritardo vergognoso e ingiustificato, che penalizza l’intera città di Randazzo. Per queste ragioni, occorre che il governo regionale faccia la propria parte, per consentire la riapertura della struttura in tempi brevi”. In effetti, se c’è una cosa che a Randazzo non manca è la passione per lo sport di molti che si ostinano a coinvolgere i giovani. Eppure le risorse sono scarse e le strutture sportive poche e fatiscenti. Un quadro oggi reso più difficile dalla burocrazia. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-07-2016