Giovane, appassionato di numismatica e leggermente incauto. E’l’identikit del giovane di 20 anni di Randazzo che i carabinieri hanno denunciato per possesso illecito di beni di natura storico-culturale appartenenti allo Stato. Il giovane, infatti, viaggiava a bordo di una Fiat Grande Punto, portando nel portaoggetti ben 57 monete antiche. Non è chiaro perché avesse con sé il prezioso “tesoro” né dove stesse andando, certo è che i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo, su un possibile traffico di monete antiche indagavano da tempo. E così hanno deciso di fermare l’auto del ragazzo e perquisirla, trovando facilmente all’interno del portaoggetti le monete. Non si conosce la loro provenienza, ma quando i militari dell’Arma le hanno sottoposte al vaglio degli esperti, il dirigente responsabile del polo regionale per i Siti e i Musei archeologici di Siracusa non ha avuto dubbi: le monete risalgono a diverse epoche tra le quali la medievale, la bizantina e la costantiniana. Randazzo è famosa per i ritrovamenti archeologici e non è escluso che queste monete possano essere frutto di scavi non autorizzati lungo la Valle del fiume Alcantara. Tre ruderi di chiese dell’epoca bizantina, infatti, sono stati ritrovati lungo il corso in contrada Imbischi – Acquafredda, in contrada Jannuzzo e in contrada Sant’Anastasia. E’ caccia, quindi, per scoprire la provenienza di queste monete particolarmente antiche. Tralasciando quelle medievali, il cui periodo è particolarmente vasto, le monete di epoca costantiniana sono quelle emesse dalle zecche romane dal 324 d.c. fino al 363. La monetazione bizantina, invece, secondo i numismatici, inizia con la riforma monetaria dell’imperatore Anastasio I nel 498 d.c. Ci si rende conto del valore storico ed economico del piccolo tesoretto in possesso del giovane che adesso, dopo le dovute operazioni di ripulitura, sarà esposto nel museo archeologico di Siracusa. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 21-03-2017