Diventa incandescente a Randazzo la protesta degli operatori ecologici che non ricevono lo stipendio dal mese di ottobre. I lavoratori, ieri mattina, dopo aver incrociato le braccia venerdì e sabato, giunti in cantiere hanno deciso di continuare la protesta e di occupare la sala consiliare del Palazzo municipale. E così si sono presentati in Comune, annunciando le loro intenzioni. I motivi della protesta sono gli stessi da mesi. In pratica la ditta che effettua il servizio ha accumulato tre mesi di ritardo nei pagamenti degli stipendi e se aggiungiamo la tredicesime mensilità, i lavoratori attendono ancora 4 stipendi. Questo perché il Comune non ha versato alla ditta il dovuto. L’occupazione della sala consiliare è iniziata, intorno le 8,30, con i lavoratori che alle 21 di ieri sera erano intenzionati a continuare, passando la notte in Comune. “Non ci arrenderemo – ci dicono alcuni – fino a quando non ci daranno assicurazioni sul pagamento degli stipendi. Ci hanno garantito che fra qualche giorno ci verrà erogato un mese, ma è troppo poco. Fra qualche giorno ci dovranno pagare anche gennaio”. “La situazione è sempre la stessa. – ci dice il vice sindaco Gianluca Lanza che ha incontrato i lavoratori – Il Comune non ha liquidità a sufficienza per colmare il debito con i lavoratori. In questa settimana, appena l’Ufficio di tesoreria allineerà i conti, saremo in condizione di pagare alla ditta la somma utile per un mese di stipendio, ma di più non possiamo fare. Purtroppo – continua – nonostante siano già scadute le prime due rate della Tari, abbiamo incassato appena il 40% del dovuto. L’unico impegno che posso assicurare ai lavoratori – conclude – è che se le condizioni economiche dell’Ente dovessero migliorare, farò il possibile per azzerare il debito nei prossimi 6 mesi”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 31-01-2017