Operatori ecologici ancora una volta in stato di agitazione a Randazzo. Non ricevendo lo stipendio da mesi hanno deciso di astenersi dal lavoro giorno 8 maggio. Poi però mercoledì sera hanno deciso di anticipare la protesta. Così ieri mattina hanno “incrociato le braccia”, riunendosi nel Centro comunale di raccolta. «I motivi della protesta sono sempre gli stessi –ci dicono – Non riceviamo lo stipendio da mesi. L’ultima volta che ci è stato dato un acconto di 700 euro era il dicembre dello scorso anno. L’unica arma che ci rimane è lo sciopero». Uno sciopero però non annunciato che in tanti hanno definito “selvag – gio”. Così ieri mattina i lavoratori hanno incontrato un rappresentante della società che si è aggiudicata l’appalto del servizio di igiene pubblica che non paga i propri operai perché non riceve i fondi dal Comune in risaputa ed evidente difficoltà economica. Durante l’incontro i lavoratori hanno però appreso che la ditta, per attutire i disagi dello sciopero improvviso, avrebbe assunto 2 lavoratori stagionali che si sommerebbero agli altri 5 già assunti in precedenza per sopperire ai lavoratori assenti per ferie. «Questi lavoratori – ci dicono – è probabile che lavorino». Così, dopo alcuni momenti anche concitati, intorno alle 10 di ieri mattina l’assemblea dei lavoratori ha deciso di ritornare al lavoro. «Lo abbiamo fatto per buonsenso – ha affermato Mario Grillo – questo sciopero non era annunciato ed abbiamo deciso di tornare al lavoro, ma se entro l’8 maggio non riceveremo almeno 3 mesi di stipendio arretrati ci fermeremo davvero». Ma affinché la ditta dia ai lavoratori il dovuto è necessario che il Comune paghi il dovuto. E qui son dolori. «In questo momento – ci dice il vicesindaco Gianluca Lanza – il Comune non ha la liquidità per pagare nè la ditta, nè gli stipendi ai dipendenti. Aspettiamo però a giorni l’ok sul bilancio. Poi potremo intervenire». Il problema però è che il servizio di igiene urbana va interamente pagato con i proventi della Tari (ovvero la tassa sui rifiuti) versata annualmente dai cittadini, Tari che nel 2017 è stata pagata solo dal 30% degli utenti. Se la gente non paga ed il Comune non riscuote in maniera coatta il problema non si risolverà mai: «Vero – risponde il vicesindaco Lanza –anche se noi per sopperire al problema abbiamo in passato effettuato delle anticipazioni. L’Ufficio tributi sta inviando ai morosi gli avvisi di accertamento ed a Riscossione Sicilia la richiesta per ottenere le somme riscosse dai ruoli degli anni scorsi». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 04-05-2018