Un incidente, un gioco finito in tragedia o chissà che cosa: fatto sta che un bambino di 9 anni di Randazzo è finito in ospedale in fin di vita. Adesso lotta fra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania. Tutta Randazzo ieri apprendendo le notizie era sgomenta. I genitori, infatti, lo avrebbero trovato in cameretta intorno le 22 di lunedì, quasi soffocato e comunque privo di sensi. Non è chiaro cosa sia realmente accaduto. Certo è che da quel momento è iniziata la corsa verso un ospedale in grado di dare assistenza efficace. E come spesso accade a Randazzo, questo che dovrebbe essere un diritto, non è semplice da esercitare.Il bambino è stato trasportato all’ospedale di Bronte e da lì al nuovo Garibaldi di Catania, dando inizio a una lunga scia di polemiche. Il primo a protestare vibratamente è il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo: ” Si capiva benissimo – sostiene non celando la sua rabbia – che era necessario un trasporto urgente in un ospedale attrezzato. Tutti ci rendevamo conto che era necessario l’intervento dell’elicottero. Ma non c’è stato nulla da fare. Il medico di servizio dell’ospedale di Bronte mi ha riferito che la centrale operativa del 118, vista l’ora tarda, non ha potuto far decollare l’elicottero di Catania. Io gli ho chiesto se non era il caso di far intervenire l’elicottero di Messina che so essere in grado di volare nelle ore notturne. Lui mi ha risposto che non era possibile. Niente quindi – continua il sindaco – niente soccorsi urgenti. Di notte per noi è come se gli ospedali dotati di tutti i servizi necessari si allontanano incredibilmente. La considero una disattenzione politica dei vertici regionali che si tramuta in una inefficienza della sanità siciliana che noi paghiamo con le vite umane”. Del Campo si dice pronto a rivendicare con tutti i mezzi possibili il diritto alla salute dei propri cittadini, anche perchè l’ospedale di Bronte che è il più vicino a Randazzo a suo dire, oggi non sarebbe in condizione di garantire assistenza. “L’ospedale di Bronte, infatti, per i traumi complessi o per patologie serie rischia di essere per noi una perdita di tempo. Lo dichiaro ufficialmente assumendomi le responsabilità. Il bambino è stato trasportato a Bronte dove è stato chiesto l’intervento del medico anestesista reperibile che purtroppo è arrivato in ritardo. Adesso diciamo basta. Preghiamo tutti affinchè il bambino si salvi, ma i vertici della Sanità siciliana riflettano presto: sono tante le volte in pochi mesi che siamo costretti a prendere atto delle lacune del servizio di emergenza urgenza in questo territorio”. Già perchè il pensiero ieri è subito andato all’incidente di domenica 26 febbraio quando persero la vita Federico astone di 20 anni e Samuele Bellocchi Parasiliti di 15 anni e poi a quasi un mese di distanza Michele Scuderi di 49 anni. Anche in quel caso l’elicottero non è potuto intervenire e le operazioni di soccorso scatenarono le proteste dei randazzesi, con il sindaco che ha inviato un esposto alla magistratura. Abbiamo contattato l’ufficio stampa dell’Asp 3 di Catania per avere la versione dei fatti da parte del vertice aziendale e soprattutto una replica alle accuse del sindaco. Risposte che l’Azienda sanitaria provinciale si è riservata di fornirci oggi.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 30-05-2012