Tratta ferroviaria Bronte – Randazzo sospesa, e corse di sostituzione tramite autobus di linea da Bronte a Randazzo, passando per Maletto. Un disagio per molti pendolari e soprattutto per gli studenti che frequentano le scuole superiori nei due comuni. Tutto ciò a causa del ritrovamento di un ordigno, un 88 millimetri di probabile fabbricazione tedesca, sembra risalente alla seconda guerra mondiale, avvenuto a Randazzo proprio mentre la Ferrovia Circumetnea stava eseguendo dei lavori di sistemazione della linea ferrata. L’ordigno si trovava a circa 300 metri dalla Stazione del paese, in un tratto adiacente la via IV Novembre. Degli operai incaricati dalla Ferrovia di sistemare dei muri ormai vetusti, durante i lavori hanno trovato un pezzo di artiglieria, molto probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale, che determinò gravi danni anche in questa zona. Randazzo, prima dell’arrivo degli americani, fu pesantemente bombardata tra luglio ed agosto del 1943, per sbarrare la strada agli alleati, e contro le forze dell’Asse che avevano stabilito a Passopisciaro il loro quartier generale. Diversi nel corso degli anni i ritrovamenti, tra cui una bomba di circa 200 libbre, che alcuni anni addietro, ha fatto evacuare un intero quartiere per il disinnesco. Ora l’ultimo ritrovamento. Gli operai, dopo aver capito che si trattava di una bomba, hanno avvisato la direzione della Ferrovia, e i Carabinieri della stazione prontamente intervenuti. L’area è stata recintata e messa in sicurezza, e subito inviate le relative comunicazioni alla Prefettura, agli Artificieri, e agli Enti competenti per predisporre la rimozione ed il successivo brillamento. Nel frattempo, il transito dei treni è stato interrotto, per sicurezza, e riprenderà solo dopo la rimozione dell’ordigno. Il tutto dovrebbe avvenire entro qualche giorno, appena gli artificieri saranno pronti ad intervenire. Probabilmente, sarà necessario anche l’evacuazione di qualche abitazione vicina al luogo del ritrovamento, ma solo a scopo precauzionale. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 04-04-2017