La medievale città di Randazzo guarda oggi il crinale dell’ultimo lembo dei Nebrodi a ridosso dei Peloritani e denuncia un grave danno ambientale. Il sindaco, Ernesto Del Campo, infatti, punta il dito contro i grandi pali eolici sistemati da qualche giorno, ed ancora in costruzione, nelle campagne dei Comuni vicini e sottolinea come il panorama visto da Randazzo, che crede nel turismo ambientale, sia stato gravemente danneggiato. «Per anni – afferma – abbiamo descritto come il nostro territorio come integro ed incontaminato, ed oggi puntando lo sguardo verso l’ultima propaggine dei Peloritani ci accorgiamo come il crinale è stato devastato da questi pali. Io non sono contro le energie alternative. In Francia e Belgio i pali eolici però assomigliano ai nostri pali dell’Enel con un basso impatto ambientale. Noi invece, per far funzionare male i nostri, come sottolinea Sgarbi, dobbiamo costruire questi ecomostri che deturpano le nostre montagne, quando invece sarebbe più opportuno e conveniente puntare sull’energia solare». Per Del Campo si è trattato un po’ di una beffa. I pali si trovano in altri Comuni che hanno discusso e deciso di autorizzarne la realizzazione, ricevendo anche delle royalties. Randazzo, invece, pur non avendolo mai autorizzato, ha perso il suo panorama: «Il Comune prima che tornassi a fare il sindaco – spiega Del Campo – è stato chiamato a fornire solo l’autorizzazione per il trasporto eccezionale delle pale. Io stesso però immaginavo che questi fossero posti lontano dalla nostra orbita visiva. Purtroppo mi sono dovuto ricredere. Non credo – conclude – che ormai ci sia poco da fare, ma certo abbiamo ricevuto un danno e sarebbe stato più giusto coinvolgerci nella decisione».
Gaetano Guidotto FONTE “LA SICILIA” del 05-11-09