Riportare subito l’elicottero antincendio a Randazzo. Non è solo la medievale cittadina a chiederlo, ma un intero territorio. Randazzo è baricentrico rispetto ai Nebrodi, al versante nord dell’Etna e alla Valle dell’Alcantara. Tre meravigliose aree verdi della Sicilia protette da altrettanti parchi dove la natura dovrebbe essere tutelata in tutti i modi, anche dagli incendi. Invece nei giorni scorsi abbiamo visto i Nebrodi bruciare sotto i colpi di un incendio alimentato non solo dal calore e dal vento, ma anche dal ritardo dei mezzi aerei, la cui tempestività nell’intervento è fondamentale. Per questo in tanti a Randazzo protestano e chiedono lumi al Servizio antincendio della Regione siciliana sul perché l’elicottero antincendio, che fino a qualche anno fa rimaneva pronto per l’intervento nella piazzola di sosta del Demanio Sciarone, adesso nei piani della Regione si trova a San Fratello a raddoppiare la possibilità di intervento aereo nel versante settentrionale dei Nebrodi. Già, due elicotteri pronti a partire a San Fratello, nessuno a Randazzo. Il fatto che adesso nel Demanio Sciarone è stata realizzata l’utilissima e preziosa per la salute di tutti pista di atterraggio del 118, autorizzata dall’Enac, non può essere, e non è, una giustificazione. La pista notturna del 118 di Randazzo ha aumentato esponenzialmente la capacità dell’intervento in emergenza urgenza a beneficio della collettività e realizzare una seconda piazzola di sosta per l’elicottero in un’altra zona non è poi così impossibile.
Gli appassionati dell’ambiente del versante nord dell’Etna e di quello meridionale dei Nebrodi ci sperano per non assistere più allo scempio ed all’inferno della scorsa settimana. Intanto è dibattito aperto sulla protesta degli allevatori dei Nebrodi che lamentano di non poter pulire i propri terreni dai rovi infestanti con mezzi meccanici, per le rigide norme del Parco. «Basta presentare la domanda – replica il direttore del Parco dei Nebrodi, Ignazio Digangi – L’ingresso di mezzi meccanici per ripulire i terreni dai rovi è consentito. Certo bisogna rispettare le norme di polizia ambientale, non sradicare piante o stravolgere il territorio. Bisogna rispettare delle prescrizioni insomma, per il resto è possibile introdurre mezzi meccanici per realizzare viali parafuoco nei terreni del Parco dei Nebrodi dominati da erbe infestanti. Ogni anno – conclude – rilasciamo tantissime autorizzazioni». E sull’argomento interviene anche il responsabile del Corpo forestale della Regione, il colonnello Luca Ferlito: «In verità gli allevatori dei Nebrodi sanno bene come proteggere i propri terreni dagli incendi. Basterebbe programmare il tal senso l’immissione al pascolo dei capi». Insomma il dibattito sull’argomento diventa vivace. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 07-08-2021