E’il giorno della Vara, il fercolo alto circa 20 metri che rappresenta i tre misteri della vita della Vergine Maria (Dormizione, Assunzione e Incoronazione in cielo), con bambini legati anche nelle cime più alte del carro. E quest’anno, volendo lo è ancor di più. Dopo 2 anni di stop causati dalla pandemia, la Vara dalle 16 ripercorrerà in entrambi i sensi di marcia la via principale del paese. Per i residenti una tradizione irrinunciabile, per i turisti un’esperienza spettacolare e mozzafiato con il carro che barcolla ma non cade, i bambini che cantano lodi alla Madonna e la magnificenza dell’architettura della Vara di colori e specchi che brillano al sole di agosto. «Quest’anno – spiega il sindaco Francesco Sgroi –abbiamo sostituito il raso dei due cieli. Mi piace sottolineare anche la maestria di chi, dentro la Vara guida la forza trainante dei bambini che tirano le corde, o di chi in alto fa girare la ruota centrale. La Vara quindi è arte nella sua bellezza e genio nella sua tecnica».
E sulle origini della Vara di Randazzo non vi sono documenti ufficiali. Non è escluso però che quando nel 1535 i randazzesi scortarono Carlo V fino a Messina, videro la Vara dei messinesi. Randazzo città ricca e nobile pensò quindi di realizzare qualcosa ancora più maestosa di quanto visto. Non a caso è molto più alta ed i personaggi sono viventi. E per vederla arrivano turisti da ogni dove, tant’è che da ieri ristoranti e bed and breakfast sono quasi “sold out” e le vie della medievale cittadina sono più vive che mai. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 15-08-2022