In 13 anni di quasi abbandono le erbacce hanno invaso i bordi delle strade ed i viali senza rovinarne aspetto e funzionalità. Sembra quasi che abbiano voluto rispettare un’opera pubblica costata quasi 5 milioni di euro e che, invece di essere il simbolo del rilancio economico del paese, ha rappresentato l’immagine della lentezza burocratica. Ci riferiamo alla zona artigianale di Randazzo, in contrada Arena Pignatone, inserita fra le opere infrastrutturali del Patto territoriale Jonico etneo. Un progetto ambizioso che nel 2002 prevedeva la realizzazione di 16 lotti con un finanziamento di qualcosa in più di 5 milioni e 700 mila euro. L’area doveva essere collaudata almeno 13 anni fa, poi però problemi di vario tipo sono diventati cosi insormontabili da far cadere l’intera opera quasi nel dimenticatoio, nonostante fossero stati spesi circa 4 milioni e 900 mila euro. Una sola impresa, infatti, ha costruito il suo capannone. Oggi una buona notizia. L’area artigianale è stata collaudata. Lo comunica il sindaco, Francesco Sgroi, che su quest’area punta per il rilancio economico ed occupazionale della città, grazie anche ad alcune idee.
«Mancava –afferma Sgroi –il parere della Soprintendenza su una variante e lo abbiamo ottenuto, ma nonostante ciò la commissione di collaudo poneva ancora problemi, poi risolti. Oggi siamo in condizione di stabilire i criteri di assegnazione e pubblicare un bando per far partecipare le imprese che vogliono realizzare un opificio industriale o artigianale e creare sviluppo e lavoro». Ma Sgroi pensa anche a come utilizzare i circa 800 mila euro rimasti dal finanziamento e poi sperare nella “Zona franca montana” che potrebbe garantire agevolazioni alle imprese: «Sì – spiega – penso ad un valido ufficio che aiuti le imprese a nascere e rimanere nel mercato. La zona franca montana poi è da tempo un obiettivo di chi come me è autonomista. Per questo chiederò al Ministero dello Sviluppo economico, titolare del finanziamento, di poter utilizzare le economie di progetto per creare l’Ufficio, utile per il territorio». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 20-08-2020