Tante idee su come salvare la festa della Vara di Randazzo e quasi tutti concordi sulla necessità di costituire un comitato che raccolga i 50mila euro necessari per la festa, aggiustare la ruota del carro malconcia e ottenere le certificazioni di sicurezza. Ancora, però, a questo comitato non si è iscritto nessuno. Questo, in sintesi, l’esito dell’in – contro organizzato all’Opera De Quadris da padre Domenico Massimino, parroco della Basilica di Santa Maria e la Città, alla presenza del sindaco Michele Mangione. Obbligatoria, quindi, una raccolta fondi. E qui tante idee: il prof. Pippo Crimi ha ricordato che un tempo c’era chi chiedeva contributi a bar e negozi, chi ha immaginato il blocchetto con le ricevute per le donazioni spontanee, chi ha ipotizzato l’apertura di un conto corrente per permettere agli emigrati di contribuire e chi, come il vicesindaco Gianluca Lanza, che ha proposto un crowdfunding, ovvero una raccolta tramite internet. Tutto però dovrebbe passare dal comitato, a cui ancora non si è iscritto nessuno: «Stenderò sulla mia scrivania – ha affermato alla fine padre Massimino – un foglio bianco e attenderò di riempirlo con i nomi di coloro che vogliono impegnarsi a raccogliere i fondi. Se il foglio dovesse rimanere bianco vuol dire che alla Città la festa della Vara non interessa». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 14-03-2018