Si torna a parlare di Prg, anzi di Puc nel rispetto delle direttive regionali. Oggi i Piani regolatori dei Comuni non si chiamano più con l’acronimo ormai conosciutissimo, ma “Piano urbanistico regionale” come ci conferma il sindaco Francesco Sgroi: «Si – afferma il sindaco – Il Prg non esiste più. Il legislatore ne ha cancellato il nome per istituire il nuovo Puc (Piano urbanistico comunale) che ogni Comune dovrà adeguare a quello della Regione». Poi spiega: «In Giunta ho già deliberato le somme da destinare agli Uffici affinché venga affidato l’incarico a un urbanista per la redazione del Puc. Spero che il professionista venga individuato entro la fine dell’anno e che prima possibile questo Comune abbia un Piano da sottoporre al Consiglio». Una notizia ottima per lo sviluppo della Città il cui Piano regolatore è scaduto da decenni, senza mai, per un motivo o per un altro, riuscire a riportarne un altro in Consiglio. Pensate che l’ultima volta che ne abbiamo parlato era ottobre del 2015, quando il Parco dell’Etna lo “bocciò” perché l’elaborato presentato dal Comune presentava incongruenze. «Noi non rimarremo fermi per altri 20 anni – ribadisce Sgroi – Coinvolgeremo la città per restituire a Randazzo lo strumento urbanistico. Voglio ricordare – conclude – che lo schema di massima del Prg sono tate approvate addirittura nel lontano 2007, quando io ero presidente del Consiglio. Io da sindaco farò il possibile affinché approvi il Puc».
Poi il sindaco denuncia che in questo momento ci sarebbe una pericolosa vacatio normativa che rischia di penalizzare le aree verdi agricole. «Vero – infatti spiega – è che la Regione ha approvato le linee guida dei piani urbanistici regionali, ma fino a quando non approverà anche i decreti attuativi sarà impossibile edificare nelle aree verdi agricole. E questo, nel caso in cui i tempi dovessero per qualche ragione allungarsi, sarebbe estremamente penalizzante. Mi batterò – conclude – affinché la Regione sblocchi questo problema perché non potere edificare ai fini agricoli nelle aree verdi è pericoloso per l’economia e sa dell’incredibile». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 10-12-2020
Ma inanzi tutto,si devono classificare le aree,poi farei diverse zone con diverse strutture ,legno pietra ,solo pietra, solo edilizia.