Se non siamo sull’orlo di una vera e propria crisi agricola a causa della siccità, poco ci manca. Lo denunciano gli agricoltori del versante nord dell’Etna che si accorgono come buona parte delle proprie colture siano allo stremo e lo dimostra il fatto che le foglie degli ulivi sono ormai quasi raggrinzite da una siccità che comincia a preoccupare. Purtroppo, negli ultimi 4 mesi ha piovuto davvero poco, come confermano i dati ufficiali del Sias (Servizio informativo agrometereologico siciliano) dell’assessorato Risorse agricole della Regione siciliana, è questo sta provocando qualche problema agli imprenditori agricoli. Il dottor Giuseppe Puleo, dirigente della Regione siciliana, infatti, nel comunicare gli indici di piovosità rilevati dalle stazioni meteorologiche di Bronte, Maletto, Randazzo e Linguaglossa, conferma che questa stagione è quanto meno anomala. «Non siamo ancora in presenza di una siccità tale da provocare ingenti danni all’agricoltura – afferma – ma è inconfutabile la straordinarietà di questa estate. Negli ultimi 4 mesi, sul versante nord dell’Etna, ha piovuto appena 3 volte. Il 23 luglio sono caduti appena 10 millimetri di pioggia: troppo pochi per portare benefici. Poi, andando a ritroso, altri 10 millimetri sono venuti giù il 23 di maggio, mentre l’ultima pioggia che può essere ritenuta tale si è verificata il 13 aprile, quando le centraline hanno registrato 20 millimetri di pioggia. Nel mese di giugno non ha piovuto un giorno. «Vi rendente conto – continua – come dall’ultima pioggia significativa siano passati circa 130 giorni e le previsioni metereologiche dei prossimi giorni non preannunciano temporali consistenti nel nostro territorio. E c’è il rischio che il periodo di siccità di allunghi ancora di più. In questa situazione, coloro che si trovano in particolare difficoltà sono gli agricoltori, che non possono irrigare le coltivazioni con regolarità. Ma anche chi può ricorrere ad irrigazioni di soccorso ovviamente lamenta i danni derivanti dai maggiori costi». Nel versante nord dell’Etna l’agricoltura rappresenta ancora una buona fetta dell’economia. Numerose sono le aziende di frutta fresca. Lungo le sponde del Simeto si coltivano ottime pere e pesche, ma anche il pistacchio di Bronte avrebbe trovato giovamento dalle piogge estive. Randazzo e Castiglione di Sicilia sono famose per le produzioni vitivinicole. Tanti imprenditori agricoli, insomma, tutti a sperare che piova un po’.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 25-08-2012