“Riuniamo la preziosa collezione dei reperti archeologici Vagliasindi”. A lanciare la proposta è il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, intenzionato più che mai a riportare in patria buona parte dei reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati fra il 1880 e il 1906 dalla necropoli di contrada Feudo di Randazzo e che sono esposti o conservati non solo nel museo archeologico Vagliasindi di Randazzo, bensì in quelli di Siracusa, Palermo e Berlino. “Anni fa – spiega il primo cittadino – avevo chiesto alla Regione siciliana di restituire a Randazzo quella parte dei reperti archeologici della collezione Vagliasindi che non sono esposti nel nostro museo, ma conservati nei 2 musei archeologici regionali. Da allora nessuno, quanto noi, trattandosi di reperti che raccontano la nostra storia, avrebbe potuto valorizzarli al meglio. Pensate che vi sono reperti che i due musei neanche espongono, mentre noi avremmo trovato certamente una collocazione più appropriata. Mi rassicurano – conclude Del Campo – le parole dell’assessore regionale Sebastiano Missineo che ha affermato di voler dare la giusta luce a tutti i reperti che vengono conservati nei musei e non esposti. Per questo ho deciso di incontrarlo, a breve, per risolvere la questione”. La collezione Vagliasindi è composta da reperti di età greca risalenti al periodo che và dal VI al IV secolo A.C. Una buona parte è esposta a Randazzo al primo piano del Castello di San Martino, la restante parte è andata via. Per vederla tutta è necessario uscire dalla Sicilia. A Berlino, infatti, è esposta una Idria bronzea (ovvero un vaso greco utilizzato per contenere e versare liquidi) che in pochi hanno avuto la fortuna di ammirare.
Fonte “La Sicilia” del 08-01-2012