E’ alle battute finali il processo per furto di identità telematica, che si svolge nella seconda sezione penale del tribunale, con giudice monocratico Tiziana Maugeri. Imputato è Marco Crimi, 32enne di Randazzo, accusato di essersi introdotto abusivamente nel profilo facebook della pedagogista e giornalista Maria Pia Risa, nata a Bronte e residente anch’ella a Randazzo. Nell’ultima udienza, il giudice ha accolto la richiesta del patrono di parte civile, avv. Giuseppe Cristiano, di citare in aula gli inquirenti che hanno identificato nell’imputato Marco Crimi il responsabile del furto dell’identità telematica di Maria Pia Risa. Alla citazione si era associato il Pm, mentre si era opposto il difensore dell’imputato, avv. Nunzio Calanna. Così il giudice ha deciso di sentire, nella prossima udienza del 16 aprile prossimo, il sovrintendente della Polizia postale, Benedetto Scaccianoce. L’interrogatorio dovrebbe chiarire definitivamente eventuali dubbi circa l’identificazione del responsabile. L’imputato, secondo l’accusa, “utilizzando abusivamente i codici di accesso di Maria Pia Risa, registrata sul sito www.facebook.com, si introduceva e si manteneva, contro la volontà di quest’ultima, in un sistema informatico protetto da misure di sicurezza, sostituendo la password”. L’intromissione abusiva nel profilo fb – hanno accertato gli inquirenti – si sarebbe protratta per circa due anni, a partire dall’inizio del 2009; periodo che la vittima visse con profondo disagio e vergogna, dato che sul suo profilo comparivano messaggi diffamatori e offensivi. Dopo circa due anni di indagini, gli agenti del compartimento della Polizia postale della Sicilia orientale, scoprirono tre accessi effettuati sul profilo Fb della Risa, effettuati da due pc, uno trovato nella casa dell’imputato e l’altro nell’azienda nella quale il giovane lavorava. L’imputato ha comunque negato qualsiasi responsabilità. Fonte “La Sicilia” del 23-02-2018