C’è un silenzio surreale in via Marconi, dove due giorni fa è accaduta una tragedia. Un po’ di materiale edile sceso dal tetto dove Paolo Maio lavorava è ancora lì, posto in un angolo, come si usa fare in questi tipi di lavoro, accumulato per poi toglierlo con un camion o una motoape. Resti di coppi siciliani, gli stessi che il muratore di Randazzo stava sistemando prima che accadesse il grave incidente. Anche la scala è ancora appoggiata al muro, nessuno ha toccato nulla in attesa del completamento delle indagini. Una fine atroce, l’ultima in una famiglia che purtroppo negli ultimi anni di tragedie ne ha vissute molte.
Nove anni fa il fratello Vincenzo è morto in un incidente e tre anni fa la stessa sorte è toccata al padre Francesco. Storie tristi, che lasciano il segno. Intanto i carabinieri della locale Stazione hanno avviato le indagini per capire se i lavori che si stavano effettuando fossero o meno provvisti di autorizzazione. Sono stati eseguiti dei rilievi sul posto, anche fotografici, ma al momento l’immobile non è stato posto sotto sequestro.
Il corpo della vittima, dopo l’esame cadaverico eseguito dal medico legale giunto sul posto, è stato restituito alla famiglia per i funerali che si terranno oggi alle 16 nella chiesa di San Martino, parrocchia a cui Paolo era molto legato. Il cordoglio in paese è grande. Tutti conoscevano Paolo, la sua famiglia e le vicende tragiche che negli anni hanno vissuto. Per questo si c’è stata grande commozione, migliaia i messaggi di cordoglio sui social per Paolo, conosciuto e stimato da tutti. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 21-08-2019