Il museo archeologico Vagliasindi di Randazzo potrebbe arricchirsi di un altro reperto di grande valore. Si tratta di un “Pytos” (dal greco grande vaso di creta) risalente a 1500 anni prima della nascita di Cristo. Fu trovato quasi per caso tra il 1968 ed il 1969 durante la costruzione della strada denominata “Quota 1000” che collega Randazzo a Linguaglossa. Secondo le notizie che abbiamo ottenuto dalla Soprintendenza di Catania, il grosso vaso ai tempi fu consegnato all’indimenticato e stimato salesiano, don Calogero Virzi, ai tempi anche ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni architettonici, artistici e storici. Don Virzi lo conservò fino alla sua morte avvenuta il 21 novembre del 1986. Poi i salesiani consegnarono il reperto alla Soprintendenza di Catania, nella speranza che il Comune recuperasse le somme per restaurarlo ed esporlo. Adesso, dopo tanti anni, i tempi sembrano maturi, ed alla Soprintendenza ci confermano la riapertura del dialogo con il Comune per il restauro del reperto. Alto circa un metro e 30 il vaso, quando verrà esposto, impreziosirà ancor di più la collezione di monete, vasi attici ed italioti in terracotta dipinta risalenti al IV e V secolo A.c. che Paolo Vagliasindi riportò alla luce in contrada S. Anastasia, a 6 chilometri circa da Randazzo.
RANDAZZO Progetto sociale «Adotta un nonno»
Inizia oggi il progetto di utilità sociale «Adotta un nonno». Nato dalla sinergia tra il Comune e l’istituto d’istruzione superiore «Enrico Medi», vedrà gli studenti, a turno, far visita ad anziani soli, tutti i pomeriggi sino alla chiusura dell’anno scolastico. «E’ bene – spiegano il sindaco Ernesto Del Campo e l’assessore agli Anziani e alla Solidarietà sociale, Antonino Zingali – che i nostri giovani vengano educati al valore del volontariato e dell’ascolto».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 29-01-2009