Emergono ulteriori particolari sull’operazione dei carabinieri della Compagnia che hanno deferito all’autorità giudiziaria un uomo di 31 anni trovato in possesso di oggetti rubati qualche settimana fa. Intanto quest’uomo è sì nato a Taormina, ma è residente a Randazzo ed è randazzese a tutti gli effetti. Si tratta, infatti, di un uomo particolarmente noto alle forze dell’ordine, che già in passato è stato accusato di “ricettazione” e “detenzione abusiva di armi”. Il particolare che emerge maggiormente dell’operazione, però, è che coloro che hanno subito i furti non hanno avuto dubbi e si sono rivolti immediatamente alle autorità giudiziarie. Si sono rivolti alla Stato insomma, chiedendo di essere tutelati. Ed hanno avuto ragione. Secondo indiscrezioni raccolte anche in paese, infatti, sembra che l’uomo, a distanza di pochi giorni, abbia messo in atto due furti. Conoscendo bene i luoghi ed approfittando dell’oscurità della notte, si sarebbe prima introdotto all’interno dell’officina di un artigiano portando via degli attrezzi e qualche giorno dopo all’interno di un negozio di prodotti per l’agricoltura. E secondo quanto appreso dagli investigatori «grazie anche alla tempestività della denuncia da parte delle vittime i carabinieri sono riusciti a verificare il “modus operandi” ed individuare il colpevole». Così dopo averlo individuato, i carabinieri lo hanno pedinato per un bel po, fino capire dove questo avesse potuto nascondere la refurtiva. Quando ormai le prove erano inconfutabili hanno deciso di fare irruzione a casa sua. L’uomo non ha potuto porre resistenza ed i carabinieri hanno trovato e restituito ai proprietari la refurtiva trovata. Una operazione che dimostra come sia utile rivolgersi ai carabinieri e come questi si muovano subito e con energia.
Del resto secondo le indicazioni che abbiamo sempre avuto dagli ambienti investigativi, «ogni denuncia o semplice segnalazione da parte del cittadino viene trattata con massimo riserbo e vigore con l’obiettivo di proteggere il cittadino onesto ed assicurare alla giustizia i malfattori». In verità spesso i cittadini hanno la sensazione che le denunce vengano sottovalutate ed è anche vero che passa molto tempo prima che si vedano dei risultati. Anche in questo caso le spiegazioni che riceviamo dagli ambienti investigativi è «che raccogliere tutte le prove è una pratica che può implicare del tempo. Alla fine però la giustizia trionfa sempre». E l’operazione “Terra bruciata” effettuata nell’ottobre scorso ne è la viva testimonianza. Fonte “La Sicilia” del 15-01-2023