Ha chiesto più volte la revisione del processo, proclamandosi innocente, ma senza riuscire ad ottenerla: è il motivo per cui l’ergastolano Oliviero Sangani ha iniziato “una contestazione pacifica: lo sciopero della sete e della fame a tempo indeterminato”. Sangani che è detenuto a Spoleto da circa 10 anni, il 12 gennaio del 2006 è stato condannato al carcere a vita per l’uccisione di tre persone avvenuta a Randazzo nel 1993. “Il mio assistito – spiega l’avvocato Giuseppe Foti – già da molti anni chiede la revisione del processo. Ha più volte scritto ai congiunti delle persone rimaste uccise nella strage Spartà, affinchè anche loro richiedessero la riapertura delle indagini ed ha interessato tutte le autorità. Ma è rimasto inascoltato, pur avendo sottolineato che la sua condanna è stata fondata sulla sola accusa di un soggetto conclatamente fuori di mente, al punto poi di essersi suicidato. La revisione – conclude il penalista – si fonda sul fatto che Sangani era ben lontano dal luogo dell’omicidio e sulla deposizione di persone che mai sono state ascoltate dalla Corte di Assise di Catania”. Oliviero Sangani è stato ritenuto colpevole, con sentenza passata in giudicato, dell’uccisione del pastore Antonio Spartà, di 57 anni, e due suoi figli, Pietro Vincenzo, di 27 e Salvatore, di 20, assassinati nel loro ovile nelle campagne di Randazzo.
Fonte “La Sicilia” del 10-02-2009
Bronte, due minori segnalati per droga;
Operazione di controllo congiunta fra la polizia municipale e la Guardia di finanza di Bronte in pieno centro. Dopo le diverse segnalazioni da parte dei residenti, che denunciavano come nelle vie limitrofe alla centralissima piazza rosario, i giovani facessero uso di marijuana, i vigili ed i finanzieri sabato sera, intorno le 21, sono arrivati all’improvviso con due cani antidroga della Guardia di Finanza. A parecchi giovani sono stati chiesti i documenti. Alla fine due minorenni sono stati trovati in possesso del classico spinello e per questo la Guardia di Finanza li ha segnalati alla Prefettura di Catania.
Fonte “La Sicilia” del 10-02-2009