Agosto è mese di attentati per una nota impresa di inerti e movimento terra di Randazzo. Ieri notte, qualche minuto dopo la mezzanotte, il custode dell’impresa a guardia di un enorme cantiere sito in contrada Gurrida ha lanciato l’allarme: un grosso camion “Astra”, quasi nuovo e con appena 2 anni di vita, parcheggiato in teoria al sicuro all’interno di un capannone, era in fiamme. Lo scorso anno, sempre nel mese di agosto ed esattamente il 17, in fiamme è andata una grossa auto pompa per il calcestruzzo, ovvero un camion con il lungo tubo in grado di prelevare il cemento appena miscelato da una betoniera e farlo arrivare da terra fino ai piani più alti del palazzi. Due incendi su cui i carabinieri della Compagnia di Randazzo stanno indagando e su cui, pur non lasciando trapelare alcuna indiscrezione sulle indagini, fanno intuire di aver raccolto elementi investigativi tali da decidere di seguire un pista ben precisa. Lo scorso anno fu un chiaro avvertimento, perché gli attentatori distrussero un mezzo fermo da tempo e poco funzionante che si trovava in sosta assieme ad altri più efficienti e costosi. Questa volta, invece, è stato incendiato un veicolo nuovo e di valore. Possibile quindi che i 2 attentati siano in qualche modo legati, ed anche se non ci sono elementi ufficiali per provarlo, tutto lascia pensare che si tratti di un chiaro avvertimento ai fini estortivi. Più o meno identico a quello dello scorso anno il “modus operandi” degli attentatori. Il cantiere di contrada Gurrida è grandissimo e non è perfettamente recintato. Per i piromani così raggiungere il capannone senza passare dalla strada principale che conduce agli uffici e farsi notare dal custode, è un gioco da ragazzi. Così ci si è accorti del fuoco quando le fiamme sono diventate alte. Vero è anche però che il capannone è controllato da efficienti telecamere. Non è escluso quindi che gli attentatori siano stati ripresi. Ma sulle immagini vige il massimo riserbo. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Randazzo che hanno fatto il possibile per spegnere il rogo, ma quando ci sono riusciti del camion era rimasto solo la carcassa annerita dal fumo. Troppo virulento il rogo per poter salvare qualcosa. Presenti anche i carabinieri che, finito il lavoro dei Vigili del Fuoco, hanno setacciato il capannone ed il territorio circostante alla ricerca di possibili altri indizi. Ingenti i danni: il valore del camion si aggira intorno ai 100 mila euro, ma in questo momento si sta verificando la staticità del capannone che ospitava il veicolo. Si spera nelle indagini quindi, con i carabinieri che sono certi di avere imboccato la pista giusta per scoprire il movente criminoso e risalire così agli autori di un attentato ai danni di una delle imprese più laboriose di Randazzo.
Fonte “La Sicilia” del 30-08-2014