Il Comune non dovrà più contribuire alle spese di gestione della società Ato Joniambiente in liquidazione. Lo ha stabilito il Tar di Catania che, con una sentenza destinata a fare giurisprudenza, ha rigettato il ricorso presentato dalla società Ato contro la delibera del Consiglio comunale di Randazzo che nel giugno scorso ha deliberato il recesso dalla Società in liquidazione. Ed a questa delibera la Joniambiente, rappresentata dagli avvocati Agatino Cariola e Fabio Santangeli, ha presentato ricorso, chiedendone l’annullamento. Il Comune, difeso dall’avv. Alfredo Grasso, però ha convinto il giudice Pancrazio Savasta della correttezza del proprio operato. «La sentenza – afferma il sindaco Francesco Sgroi – conferma la legittimità dell’operato del Consiglio a tagliare le spese per le partecipate che non danno servizi ai cittadini. Mi fa pensare il fatto che si è detto, come riportato nella sentenza, che il Consiglio ha agito perché contrario politicamente. Se dovessi ragionare con lo stesso metodo sarei legittimato a pensare che chi non è uscito prima dalla Joniambiente era politicamente a favore».
«Ogni sentenza va rispettata – afferma il presidente del Consiglio di liquidazione della Joniambiente, Francesco Rubbino – ma questa è molto strana. La partecipazione dei Comuni all’Ato non è stato un atto volontario, ma imposto da una legge regionale. Io capisco le esigenze economiche dei Comuni. Io stesso da anni sostengo che le spese delle Ato, messe in liquidazione dalla Regione per recuperare i debiti accumulati dai Comuni prima del 2013, debbano essere sostenute dalla Regione stessa. Per questo ho spesso spronato i sindaci ad intraprendere azioni politiche, ma sono stato inascoltato». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 20-11-2020