Serata di proteste a Randazzo, con un gruppo di agguerrite casalinghe che dopo un appuntamento fissato sui social, si sono recate al Comune per protestare contro la penuria di acqua che in questi giorni sta attanagliando Randazzo. Le donne, una ventina circa, sono state ricevute dal Sindaco Michele Mangione, nella Sala Consiliare del Palazzo comunale. Pronto a sentire le rimostranze di persone che giustamente hanno difficoltà ad eseguire i normali lavori di casa. “Non si può più andare avanti così – hanno detto le casalinghe esasperate – l’acqua è un bene primario di cui non si può fare a meno, negli ultimi anni la situazione si è fatta pesante, con l’erogazione che avviene per poche ore al giorno, e che non basta neanche a riempire i serbatoi di riserva che abbiamo quasi tutti in casa. Da oggi in poi non pagheremo più le bollette, visto che non possiamo pagare per un servizio che non abbiamo”. “Stamattina mi sono alzata alle 5 per potere fare il bucato, – fa eco un’altra casalinga – e purtroppo la mattina appena alzata, devo stabilire cosa fare con la poca acqua che arriva, se fare il bucato o altri lavori di casa”. “Ieri sera, abbiamo riempito il serbatoio che abbiamo in casa con i secchi – dice un’altra donna – perché il tubo dell’autobotte del Comune non arrivava fino al serbatoio, tra l’altro chi ha parenti malati in casa subisce un notevole disagio”. “Ultimamente il guasto al pozzo di San Giacomo ha creato grossi problemi, che in parte sono stati risolti dopo la riparazione – replica il sindaco Mangione – purtroppo, capisco che per adesso, nei quartieri Crocitta alta, e parte di San Martino e San Nicola e Murazzorotto, sono rimaste delle zone in cui la minore pressione di esercizio non permette di avere l’acqua. In questi anni abbiamo avuto tre grossi guasti e, soprattutto in quest’ultimo anno, la persistente siccità ha abbassato il livello di erogazione dei pozzi, che giunti al limite, non permettono di erogare l’acqua per tutto il giorno, ma dobbiamo suddividerla per zone. Inoltre – continua il primo cittadino – uno dei lavori fatti, è la mappatura della rete idrica, completa al 90%, e l’individuazione e riparazione di oltre 30 perdite”. Alla fine dell’incontro chiarificatore, animi distesi, e la promessa che nei prossimi giorni l’erogazione si prolungherà, almeno fino a giungere al livello minimo di esercizio dei due serbatori, San Marco e Santa Caterina, che servono il paese. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-12-2017