Sono passati oltre sei anni, dalla terribile sera del 28 febbraio 2012, quando un tragico incidente pose fine alla vita di due giovanissimi randazzesi. In uno scontro sulla Ss 120, alla periferia del paese, lungo la strada per Montelaguar – dia, la Fiat Uno guidata da Federico Astone, si scontrò frontalmente contro un furgone che invase la corsia opposta, provocando uno schianto in cui lo stesso Federico, allora ventenne, e Samuele Parasiliti, allora quindicenne, perse – ro la vita. Altri tre ragazzi che erano con loro riportarono delle ferite, mentre il guidatore del furgone, morì dopo qualche giorno in ospedale. Una tragedia terribile, che sconvolse l’intera città di Randazzo. Nei giorni seguenti fu un susseguirsi di proclami, buone intenzioni e voglia di cambiamento. Infatti, si parlò per diverso tempo della pericolosità di quel dosso, dei soccorsi, e di tante altre cose da migliorare per evitare tragedie simili. Ieri a distanza di oltre sei anni, un convegno organizzato dall’AIfvs (associazione italiana familiari vittime della strada), ha riacceso i riflettori sulla sicurezza stradale, per cercare di lanciare un messaggio forte ai tanti ragazzi delle scuole presenti al convegno. Gli interventi del sindaco, Michele Mangione, dell’avvocato Rodolfo Nesci, del comandante della Polstrada Randazzo, Santino Mangiò, e del capitano dei carabinieri, Nicolò Morandi, hanno puntato il dito contro la mancanza di rispetto delle regole, che spesso porta all’incidente. Guardare il telefono, o distrarsi dalla guida, spesso può spezzare quel sottile filo tra la vita e la morte. Interventi anche dei dirigenti scolastici Angelo Malfitana, Rita Pagano e Grazia Emmanuele invitati assieme ai loro alunni. A chiudere il convegno, moderato da Carmelita Bonfiglio, Giuseppa Mastroieni, presidente dell’Aifvs, e toccata personalmente da una grave tragedia, allorché davanti la propria casa, perse la figlia di 17 anni, investita men – tre camminava sul marciapiede. «Gli incidenti stradali provocano circa 4000 morti e oltre 20.000 disabili gravi ogni anno – ha dichiarato – con costi enormi per la sanità pubblica. Negli ultimi anni, grazie all’introduzione del reato di omicidio stradale e dell’inasprimento delle pene i numeri sono scesi, ma siamo ancora a livelli altissimi di incidenti, e tanto deve ancora migliorare». Il momento più toccante è stato quando i genitori di Federico sono saliti sul palco. Visibilmente emozionati hanno voluto ringraziare tutti per il pensiero avuto. Con gli occhi lucidi, la signora Antonella ha ricordato una tragedia che li ha profondamente colpiti e segnati. Lo ha voluto fare per dare un esempio ai tanti giovani, affinché abbiano la necessaria prudenza alla guida. Una giorna – ta passata a ricordare i meno fortunati, ma che ci lascia una profonda riflessione: all’indomani dell’incidente tanti proclami, ma tutto è ancora come allora, lo stesso dosso, gli stessi servizi sanitari e gli stessi problemi. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 29-05-2018