Tutta la comunità di Randazzo riprende fiato. La prima sezione civile del Tribunale di Catania ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dal Comune contro la mega cartella esattoriale di ben 964mila 336,23 euro inviata dalla Ragioneria generale dello Stato per “il recupero delle somme anticipate per l’attuazione del piano di ricostruzione” della cittadina dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il giudice, infatti, letti gli atti ha precisato che esistono “gravi motivi per sospendere l’efficacia esecutiva dell’ingiunzione di pagamento, stante l’esistenza di un ‘fumus’ di fondatezza nelle ragioni addotte dal Comune”. Per questo ha sospeso l’esecutività della cartella di pagamento e rinviato le parti all’udienza del prossimo 19 maggio. «Quest’anno – dice il sindaco Mangione – ricorre il decimo anniversario dalla consegna alla nostra città della medaglia d’argento al merito civile, perchè Randazzo durante la guerra fu sottoposta a violentissimi bombardamenti che distrussero l’intero centro abitato. Questa superbolletta esattoriale sta a dimostrare come al danno si aggiunge la beffa. E questo non ci sta bene». In pratica, il debito del Comune nei confronti dello Stato scaturisce dal parziale mancato rimborso di un mutuo, contratto subito dopo la guerra dall’Ente. Per questo, al sindaco il 5 febbraio dello scorso anno fu notificata la super bolletta che sulla carta sembra ineccepibile. Nel 1949, infatti, il Comune di Randazzo al fine di ottenere l’intervento statale per la ricostruzione, assunse l’obbligo di rimborsare le somme. Così il Genio civile allora suddivise la ricostruzione della cittadina in 9 lotti. Sei di questi sono stati pagati, 3 no. Ed oggi lo Stato chiede conto e ragione. In questi 3 lotti sono inserite le ricostruzioni delle vie Tagliamento, Salemi, Mattarella, Basile, IV novembre, Vittorio Veneto, Portale, Archimede, Turati, Dei Magro, Lombardia e Papotto. In più le piazze Vagliasindi, XI Bersaglieri e Loreto.
G. G. Fonte “La Sicilia” del 19-02-2015