Per un attimo tutti a Randazzo si sono sentiti costretti a svegliarsi alle 6 del mattino: bisognava porre i rifiuti davanti l’uscio di casa prima delle 7, altrimenti sarebbero stati guai. Almeno così intimava un minaccioso manifesto fatto affiggere dal Comune di Randazzo che obbligava tutti non solo al corretto conferimento della raccolta differenziata, (pena il mancato ritiro del sacchetto e l’applicazione di una sanzione), ma anche di porre i rifiuti nel giusto contenitore davanti casa “non prima delle ore 6 e non dopo le ore 7 di ogni giorno”. Appena 60 minuti per uscire i rifiuti, quando prima era possibile lasciare il sacchetto dalle 22 della sera precedente fino alle 7 del mattino. Una decisione che per molti cittadini ha suonato come una rivoluzione, certamente capace di liberare durante la notte le strade della cittadina da tutti i contenitori colorati ed impedire ai randagi la frenetica ricerca di cibo, ma più vicina alle rigidi abitudini scandinave che a quelle nostre più accondiscendenti. Dura lex, sed lex? Fortunatamente no. Il manifesto conteneva un refuso, un banale errore proprio nella parte dove erano scritti gli orari di conferimento dei rifiuti, così come con correttezza ed onesta ci conferma l’assessore all’ecologia ed ambiente del Comune Gianluca Lanza. «Purtroppo è così. – afferma – Abbiamo già chiarito sui social network che si è trattato di un errore. Presto faremo affiggere nuovi manifesti con gli orari esatti. Un banale refuso. Non cambia nulla rispetto a prima. I contenitori potranno essere posti davanti casa dalle 22 fino alle 7 dell’indomani». I dormiglioni e coloro che escono di casa prima delle 6 per lavoro hanno tirato un respiro di sollievo. Ma attenzione: per il resto il manifesto non contiene errori e chi non conferisce i rifiuti correttamente, rispettando le ordinanze sindacali sugli orari, differenzierà impropriamente i rifiuti o non rispetterà la calendarizzazione delle varie tipologie di conferimento rischia un sanzione che nel passato era di 50 euro. «Quando ci accorgeremo di un errore – aggiunge Lanza – lasceremo un avviso di avvertimento. Se l’errato conferimento dovesse ripetersi a questo punto scatteranno le sanzioni previste». Fonte “La Sicilia” del 15-05-2014