«E se mettessimo diverse telecamere lungo le strade rurali più importanti? Servirebbero a frenare la criminalità che limita lo sviluppo agricolo e agrituristico in buona parte del nostro territorio». L’idea è del sindaco, Francesco Sgroi, dopo aver ricevuto il grido di allarme di alcuni cittadini vittima di furti e danneggiamenti nelle proprietà rurali. Il fenomeno, in verità a Randazzo non è nuovo. Da sempre si sente parlare di recinzioni tagliate, tetti incendiati e serrature scassinate, anche con casi eclatanti, come l’incendio del rustico dell’Etna Bio Valley. Per non parlare poi dei ripetuti incendi estivi di chiara matrice dolosa. Un fenomeno diffuso che non sempre i proprietari denunciano, per la paura di avere danni maggiori. Se c’è chi non denuncia c’è, invece, chi dai carabinieri, in pochi anni, ci è andato ben 5 volte, avendo subito, in momenti diversi, danneggiamenti nei muri a secco e nel fabbricato rurale, il furto dei paletti in ferro della recinzione e delle telecamere di sicurezza, con i malviventi che addirittura nello scorso dicembre hanno pensato di estirpare totalmente dal terreno ben 56 piante di ulivo messe a dimora da un anno. Un furto, quest’ultimo che, a quantificarlo con i costi delle piantine, non supera le 300 euro, ma che produce un danno enorme perché fa perdere anni di tempo alla futura produzione e rischia di scoraggiare i proprietari più timorosi, che immaginano che in quelle terre non ci possa mai essere pace.
Per questo il sindaco Sgroi, temendo che il fenomeno possa continuare non ci sta e afferma: «Chi è stato deve solo vergognarsi. Questo tipo di criminalità scoraggia gli investimenti nelle aree rurali, facendo un grande danno all’economia agricola del paese, che sostiene un’olivicoltura pregiata. Noi abbiamo un grande patrimonio ambientale che potrebbe essere utilizzato meglio. Invece, anche per questi motivi, rimane abbandonato e in balia dei vandali con grave danno economico. Le istituzioni devono prendere atto di quello che è un vero e proprio fenomeno. Ognuno faccia la propria parte. Io ho presentato al ministero dell’Interno una richiesta di finanziamento per realizzare opportuni impianti di videosorveglianza anche nelle aree rurali. Spero sia finanziato. Anche perché è ovvio che le forze dell’ordine non possono certo controllare l’intero vastissimo territorio e hanno bisogno dell’aiuto delle telecamere».
Non è scontato, però che il progetto venga finanziato: «Dico subito però – continua il sindaco – che il ministero, da Roma, quantifica i fenomeni guardando il numero delle denunce. Per questo invito i miei concittadini a denunciare ogni cosa. Servirà alle forze dell’ordine per avere reale contezza del fenomeno». E sulla richiesta di installare le telecamere la Prefettura ha già dato parere positivo, inviando tutta la documentazione al Viminale sottolineando come l’incidenza dei fenomeni sia «elevatissima». Si attende, quindi, speranzosi la risposta da Roma.