Adesso la situazione sembra relativamente tranquilla e sotto controllo, ma per alcuni giorni nella Rsa dell’ex ospedale di Randazzo a dominare è stata la preoccupazione. Tutto è iniziato qualche giorno fa, quando un anziano ricoverato, accusando dei malori, è stato sottoposto a tampone rapido. L’esito non ha lasciato dubbi: il paziente era positivo al Covid. A questo punto il direttore sanitario del Distretto sanitario, dott. Antonio Salanitri, e il responsabile della Rsa, dott. Giosuele Sciacca, hanno messo in atto il protocollo previsto per scovare altri possibili positivi ed isolare i pazienti non contagiati. È iniziata così una imponente campagna di screening che ha confermato i sospetti. Circa 9 anziani ricoverati sono risultati positivi e con essi 3 operatori sanitari. Gli anziani erano ricoverati perché affetti da diverse patologie croniche. In pratica l’ex ospedale di Randazzo, dove si trova la Rsa, è stato diviso in 2, allontanando i pazienti infetti con quelli sani. L’operazione è riuscita, se è vero che i ripetuti screening non hanno indicato l’insorgere di altre positività. «Due anziani – ha affermato il sindaco Francesco Sgroi – che mostravano sintomi più accentuati sono stati trasportati all’ospedale di Biancavilla.
Nello spavento generale devo dire che l’Asp ha operato con lucidità e bravura. I casi sono stati isolati e i pazienti Covid sono in via di guarigione. Certo – continua – gli anziani erano vaccinati e questo ha evitato che la malattia si mostrasse in tutta la sua forza. Oggi so che tutti stanno relativamente bene e attendono l’esito del secondo tampone che speriamo sia negativo». Intanto il direttore sanitario dell’Asp, dott. Antonino Rapisarda, ha richiesto una ispezione nella struttura. Due dirigenti medici hanno perlustrato le camere e visionato i protocolli adottati, confermando che tutto era stato effettuato nella norma nel tentativo di arginare il contagio. Resta da capire però come il virus si è potuto incuneare fra i corridoi della Rsa: «Vi dico subito – continua il sindaco – che da tempo le visite dei parenti erano state inibite appunto per evitare il contagio». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 21-09-2021