Doveva essere la storica festa dello sport randazzese, invece non solo il derby di calcio fra Randazzo e Città di Randazzo è stato giocato a porte chiuse, ma la partita ha provocato una coda giudiziaria. Il presidente della Città di Randazzo, Daniele D’Amico, è stato denunciato perché una decina di persone si sono accomodate in quella tribuna che, essendo inagibile, ha convinto il sindaco Michele Mangione a interdire completamente il campo al pubblico. A darcene notizia è stato lo stesso amareggiatissimo D’Amico: “Quelle persone erano tutte elencate nella distinta presentata all’arbitro, che ci ha detto di farle accomodare in tribuna. Erano tesserati delle due società quindi – continua – in più ci poteva essere la mamma di qualche calciatore”. Ma ‘Amico non punta il dito contro le forze dell’ordine che, come ci dice, “Hanno svolto il proprio dovere”, ma contro l’amministrazione comunale che ha deciso di interdire al pubblico le tribune. “Fino a qualche settimana fa il pubblico entrava tranquillamente – afferma – mi domando cosa sia cambiato domenica scorsa. Invece stadio inspiegabilmente chiuso e strascichi di natura giudiziaria contro chi, come me, investe soldi, dà lustro al buon nome della città e svolge un ruolo sociale. Perché ricordatevi che lo sport ha un ruolo educativo”. Poi D’Amico ne ha anche per la politica in generale. “Il Consiglio Comunale dura ore. Si parla di tutto, ma le tribune del campo restano inagibili. Sto pensando – conclude – di non far giocare più la squadra all’Attilio Grimaldi di Randazzo”. Noi abbiamo tentato di contattare il sindaco per una replica, ma ieri sera Mangione era irraggiungibile.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 13-12-2014