La maggior parte del bosco di Baiardo è salvo, ma diversi alberi sono andati in fumo insieme ad una vasta porzione di territorio sui Nebrodi andata in fiamme a causa di un altro rogo divampato intorno alle 11 del mattino, dopo che uomini della Forestale, elicotteri e canadair, di buon mattino, avevano spento i focolai arsi durante la notte. Dopo che mercoledì sera i mezzi aerei si erano arresi all’oscurità, lasciando solo alle forze di terra (guardie e squadre antincendio della Forestale e Vigili del fuoco) il compito di fronteggiare i diversi fronti dell’incendio che avanzavano sempre con maggiore vigore, ieri alle 6 del mattino, agli ordini del commissario superiore Luca Ferlito, comandante del Nop ( Nucleo operativo Provinciale) della Guardia forestale, l’incendio è stato domato. Due elicotteri e un canadair, infatti, insieme con gli operai e le guardie forestali del distaccamento di Randazzo e del Nop di Nicolosi, hanno impedito che il fuoco continuasse a divorare contrada Baiardo, salvando buona parte del bosco all’interno del demanio in pieno Parco dei Nebrodi. Gli operatori forestali, però, non hanno fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo che del fumo è riapparso nella zona sommitale di monte Colla, in alcune zone non raggiunte dal primo incendio. Così è ricominciata la lotta contro fiamme, calore e vento che ha spinto il rogo oltre il crinale del monte, facendo affacciare il rogo dall’altra parte, in direzione ovest. Le fiamme sono state così alte che la cenere ha raggiunto le abitazioni della frazione Flascio di Randazzo e, addirittura, la lontana Maletto. Solo intorno alle 17,30 gli uomini della Forestale hanno avuto ragione del fuoco che, fortunatamente, ha divorato solo un vasto territorio incolto, dedito principalmente a pascolo. Anche ieri pomeriggio massiccio è stato l’intervento aereo, con la Forestale che ha impiegato i suoi due elicotteri, coadiuvati da un canadair e da un elicottero della marina. Alla fine circa 500 ettari di terreno sono andati in fumo in 2 incendi che la Forestale non ha dubbi a definire di origine dolosa.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 26-08-2011