«Concordo con chi ritiene che non ci possa essere sviluppo rurale senza sicurezza. Ma videosorvegliare il territorio non è la missione del Gal, ci pensa il ministero dell’Interno. Nonostante ciò ci stiamo provando». Lo afferma l’amministratore delegato del Gal Alcantara, Emanuele Zappia, dopo che il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, ha lanciato l’allarme sulla criminalità rurale nella sua città che, attraverso furti, danneggiamenti, tagli di recinzioni e addirittura incendi di fabbricati, scoraggia gli insediamenti privati e la valorizzazione del territorio, che rimane incolto e in balia dei vandali. Se il sindaco ha chiesto aiuto al ministero dell’Interno, temendo però che il progetto possa non essere finanziato per insufficiente numero di denunce, sono in tanti a pensare che anche i Gal, essendo degli strumenti principi nella valorizzazione del territorio rurale, possano avere un ruolo nella protezione di raccolti e fabbricati. Negli anni hanno erogato centinaia di migliaia di euro, ma non ci sono bandi che aiutino i proprietari a realizzare un’efficiente e quindi costosa, videosorveglianza, né esistono misure che risarciscano coloro che hanno subito danneggiamenti e denunciano i furti. Sembra quasi che le vittime siano abbandonate a loro stesse. «Conosciamo tutti il problema dei furti nelle campagne – afferma il dott. Zappia –. Nella Piana di Catania è particolarmente sentito nel settore delle arance. Si sono verificate anche tragedie. Quando sento parlare però di furto di piante o danneggiamenti, capisco che il fenomeno potrebbe essere anche più grave, perché potrebbe nascondere tentativi di estorsione. A chi però chiede al Gal di aiutare i privati nell’acquisto di videosorveglianza o di risarcire chi ha subito danni, dico subito che, nonostante i Gal siano forse strumenti importanti per lo sviluppo del territorio rurale, questa non è materia loro. Certo – continua – conoscendo il problema e ritenendolo fondamentale vi dico che proprio insieme con il sindaco di Randazzo, che evidentemente sente il problema, abbiamo chiesto al dirigente generale del dipartimento regionale Agricoltura e Autorità di gestione Psr Sicilia, Dario Caltabellotta, di poter utilizzare una parte delle risorse di una precisa misura da investire nella sicurezza delle aziende agricole.
Riteniamo, infatti, che se il Gal finanzia strumentazione per garantire il futuro economico dell’azienda, potrebbe anche finanziare strumentazione a tutela del suo raccolto e del suo patrimonio. Devo dire – continua Zappia – che il direttore ha accolto positivamente la nostra richiesta. Attendiamo però l’assenso ufficiale. Ma si sappia – conclude – le risorse saranno esigue. Il miglior serbatoio dove attingere fondi per la sicurezza rimangono i bandi riservati ai Comuni e pubblicati dal ministero dell’Interno». Saranno quindi poche le risorse, ma meglio di niente. Il territorio rurale è così vasto da far diventare la battaglia delle forze dell’ordine contro i malviventi impari. La videosorveglianza potrebbe essere una soluzione anche perché buona parte dei reati più eclatanti sono stati commessi, guarda caso, nello stesso fazzoletto di terra. Intanto è stata accolta positivamente l’azione del sindaco Francesco Sgroi che, oltre a denunciare un problema grave e reale nella sua città, punta a ottenere un finanziamento da Roma per la videosorveglianza che ormai, visti soprattutto i reati verificatisi negli anni, a Randazzo sembra indispensabile. Fonte “La Sicilia” del 29-03-2021