Una fiaccolata di centinaia di fedeli in processione ha accompagnato la statua della Madonnina nel Parco Sciarone, dove il 28 agosto scorso qualcuno ha ben pensato bene di rompere il vetro della cappelletta che custodiva la statuetta, per rubare la corona sulla testa della Madonnina (anche se placcata in oro non possiede di certo un grande valore) e la coroncina del Rosario, legata alle mani della statua. Un atto sacrilego che ha turbato la comunità randazzese, legata alla figura della Madonna. In molti, spesso, si recano nel parco per trovare, fra il verde, il silenzio e la tranquillità per pregare. La statua, in questi giorni, è rimasta nella chiesa del Sacro Cuore, il tempo che serve per riparare il vetro e riacquistare la corona. Poi, lunedì sera, prima della processione fino al parco, la messa di riparazione alla profanazione della cappella officiata dal vicario generale della diocesi, monsignor Guglielmo Giombanco, nella chiesa del Sacro Cuore. Una messa voluta dal parroco, don Santo Leonardi, che nel saluto iniziale ha fatto riferimento al gesto sacrilego come segno di crisi dei valori più importanti. Monsignor Giombanco, nella sua omelia, ha delineato il ruolo della Madonna nella storia della salvezza. “Sicuramente – ha affermato don Leonardi – questa spiacevole occasione ci ha fornito l’opportunità di riflettere su quali valori l’umanità si sta avvicinando. Esiste un disorientamento generale, ma conforta – ha concluso – la massiccia presenza di devoti per riaccompagnare la Madonna nel parco Sciarone”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 10-09-2014