Arriva sui tavoli del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e dell’assessore Gaetano Armao la protesta del sindaco Francesco Sgroi contro la chiusura dello sportello di Unicredit a Randazzo. Il vicepresidente dell’Ars, on. Roberto Di Mauro, infatti, ha presentato una interrogazione scrivendo: «Il disagio arrecato all’utenza assume i connotati di una grave interruzione di pubblico servizio… i titolari di rapporti accesi presso la filiale Unicredit di Randazzo, sono costretti a recarsi a Bronte o Linguaglossa, contravvenendo ai vigenti decreti e ordinanze che impediscono gli spostamenti in altri comuni». Infine, Di Mauro chiede a Musumeci e Armao «se non ritengano necessario segnalare la vicenda al ministro dell’Economia e delle finanze». Ma a protestare a Palazzo dei Normanni, l’on. Di Mauro, non è stato l’unico. I deputati regionali Luisa Lantieri, Marianna Caronia, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara hanno diffuso una nota stampa: «In diversi paesi siciliani – scrivono – si sta verificando l’inopinata chiusura di sportelli. Una situazione che sta generando un grave danno, soprattutto nei confronti dei risparmiatori più fragili.
La scelta di chiudere gli sportelli bancari periferici in conseguenza della situazione generata dall’epidemia Covid-19, è illegittima. In virtù del disagio provocato – concludono gli 8 deputati – avanzeremo la richiesta a Musumeci e Armao di intervenire». Duro anche il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi: «Fino a quando avrò fiato, denuncerò questo sopruso. Prelevare anche se non si è in possesso di bancomat è un diritto». Informata sulle prese di posizione dei deputati, Unicredit ha replicato che sulla questione di Randazzo ha già risposto: la chiusura è scaturita dall’esigenza di «garantire il benessere dei dipendenti e clienti». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 04-04-2020