Una medaglia d’oro, due d’argento e un bottino complessivo di 280 punti per tre dei suoi migliori vini – premiati a Londra al Decanter Wine World Awards 2020 – piazza la cantina Al-Cantàra accanto alle più celebri colleghe etnee, alcune dal nobile e antico lignaggio. Eppure la storia di Al-Cantàra è giovane. E’ nata infatti nel 2005 a Randazzo, sul versante nord dell’Etna, dal sogno di Pucci Giuffrida, noto commercialista catanese che, inseguendo la passione per il vino, l’arte e il teatro – e confortato dai numerosi premi vinti nei concorsi enologici italiani e stranieri – si è guadagnato in quindici anni l’affettuoso appellativo di “vigneron letterario”. Sono infatti ispirati a poesie e opere di autori siciliani come Nino Martoglio, Domenico Tempio, Pirandello, Meli, Alfio Antico e, più di recente, Ercole Patti. Mentre le etichette già dal 2008 si sono imposte all’attenzione del mondo dei wine lovers con grafiche curate da artisti e illustratori. A Londra, degustati alla cieca insieme a oltre 16.000 vini da un giuria internazionale di oltre cento esperti per Decanter Awards 2020 – il concorso enologico più importante al mondo –le tre etichette di Al-Cantàra premiate sono state: “O Scuru O Scuru”, medaglia d’oro e ben 95 punti su 100 per un vibrante e corposo Etna rosso Doc del 2017 ottenuto da grappoli del vitigno etneo per eccellenza, il nerello mascalese, raccolto a mano da antichissimi ceppi prefillossera sparsi a macchia di leopardo nella tenuta di Feudo Sant’Anastasia e qui vinificato in purezza.
Due medaglie d’argento sono invece per “Luci Luci” 2018 (Etna Bianco Doc da uve carricante, altra cultivar autoctona dell’Etna a bacca bianca) con 93 punti e per “‘A Nutturna” 2018 (IGP Terre Siciliane, bianco di nera da uve di nerello mascalese vinificate in bianco) al quale sono stati assegnati 92 punti. Anche lo scorso anno, Al-Cantàra ha ricevuto tre medaglie al Decanter. Emozionato e quasi incredulo – se non fosse per la consapevolezza di aver investito davvero tanto in questo sogno – Pucci Giuffrida commenta: «Ancora una volta l’Etna, la nostra grande madre, e i suoi vini d’eccellenza, e fra questi i tre di Al-Cantàra, conquistano i punteggi più alti della competizione: una conferma di come il nostro territorio, con l’unicità del suolo vulcanico e il microclima delle varie contrade incida in maniera originale sulla spiccata identità di ogni produzione. Siamo grati al gran lavoro di tutti: dalla meticolosa gestione della vigna, con interventi mirati sul singolo ceppo in ogni fase fenologica, dalla potatura alla raccolta, fino a quello successivo in cantina. Grande professionalità ma anche tanto intuito da parte del nostro enologo, Salvo Rizzuto, la cui cura maniacale e sartoriale di ogni processo, supportato da strumentazioni di nuova generazione (come la pressa soffice ad azoto, che riduce l’ossidazione del mosto e di conseguenza i solfiti), ci ha consentito di ottenere grandi vini. Condivido questa gioia con le donne e gli uomini di AlCantara, un grande team di lavoro che si prepara alla fatica della imminente vendemmia con l’euforia e la soddisfazione di veder premiato l’impegno di tutti». Gualtiero Parisi Fonte “La Sicilia” del 24-09-2020