A sentire il sindaco Francesco Sgroi la scelta è stata dolorosa, ma inevitabile. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ieri sera ha firmato il decreto che istituisce esclusivamente a Randazzo, per 7 giorni dalle ore 9 di oggi e fino alle ore 24 di lunedì 26 ottobre 2020, un vero e proprio mini lockdown. Per un attimo, ieri pomeriggio, lo stesso sindaco aveva ipotizzato che l’ordinanza non venisse in attesa dei Dpcm del presidente Conte. Poi la firma tanto richiesta personalmente dallo stesso sindaco è arrivata. Il decreto ufficialmente non parla di zona rossa, ma di “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio del Comune di Randazzo”. Nella sostanza però cambia poco. Randazzo è zona rossa. Il presidente Musumeci, infatti, dopo che sabato sera il sindaco aveva sospeso il mercato domenicale, ha vietato la circolazione, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, all’interno del territorio comunale, fatta eccezione per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, ma anche per l’acquisto o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità (per una sola volta al giorno).
La principale modalità di lavoro sarà lo smart working. Stop alle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, così come ai servizi dell’infanzia, si prediligerà la didattica a distanza. Chiusi musei e luoghi di cultura, vietati banchetti e feste private di qualunque tipo. Sospesi anche tutti gli eventi sportivi, le manifestazioni culturali, ludiche e religiose. In pratica pub, scuole ballo e sale giochi, devono rimanere chiuse. Stop alle cerimonie civili e religiose, ad eccezione dei funerali con un massimo di 15 persone. Chiuso anche il mercato. All’interno degli esercizi commerciali sarà consentito l’accesso a una sola persona per volta. Il decreto, infine, impedisce l’ingresso e l’uscita dal paese ad eccezione per l’approvvigionamento dei “prodotti alimentari, di prodotti sanitari e di beni e/o servizi essenziali”. I residenti potranno uscire e rientrare «esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante».
«Ieri alle 13 – afferma il sindaco Sgroi – mi sono sentito telefonicamente con il presidente Musumeci. Dovevamo imporre regole più rigide anche a costo di limitare la libertà di ognuno di noi. Io ringrazio il presidente Musumeci e l’assessore Razza, condivido le limitazioni imposte». E ieri mattina a Randazzo è giunto pure l’assessore regionale alla Famiglia ed alle Politiche sociali, Antonio Scavone: «È venuto – aggiunge il sindaco Sgroi – per rendersi personalmente conto della situazione, a dimostrazione dell’attenzione di tutta la Giunta regionale di governo nei confronti della nostra città». E la situazione rischia di peggiorare. I casi covid accertati sono sempre 97, ma altri 60, risultati positivi a quello rapido, attendono il test dell’Asp. Aumentano i casi anche a Maletto che sale a 5 casi ed uno anche a Maniace. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-10-2020