PRESIDENTE IL SINDACO DI ACIREALE GAROZZO, NEL CDA DE LUCA DI MALETTO
Nella sede della Provincia Regionale di Catania, è stata costituita la Srr, società consortile per azioni, denominata società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti “Srr Ato Catania Provincia Nord – società consortile per azioni” tra i comuni di Acireale, Adrano, Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Piedimonte Etneo, Randazzo Riposto, Santa Venerina. Capitale sociale della Srr è di 120mila euro, di cui il 95 per cento in quota ai comuni – con ripartizione non unitaria ma stabilità secondo alcuni parametri dettati dalla norma regionale – e il restante 5 per cento in carico alla Provincia regionale di Catania. La società – che sostituirà gli attuali Ato – avrà sede nel Palazzo di Città di Acireale. I soci hanno provveduto anche alla nomina del Cda: presidente Nino Garozzo (sindaco di Acireale), componenti Teresa Sodano (sindaco di Giarre), Pippo De Luca (sindaco di Maletto). La società ha come oggetto sociale, l’esercizio delle funzioni previste dagli articoli 200, 202, 203, del decreto legislativo e aprile 2006 n. 152, in tema di organizzazione territoriale affidamento e disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani nell’ambito dell’Ato e provvede all’espletamento delle procedure per l’individuazione del gestore del servizio integrato dei rifiuti secondo quanto prevede la Legge 8 aprile. La società esercita anche le attività di controllo finalizzate alla verifica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi determinati nei contratti a risultato di affidamento dei servizi ai gestori. La società dovrà stabilire la tariffa d’ambito territoriale, bandire l’unica gara d’appalto territoriale i cui contratti saranno sottoscritti dalle singole municipalità. Gli attuali Ato in liquidazione manterranno la gestione sino all’effettivo funzionamento delle nuove SRR. Il Consiglio comunale di Acireale aveva adottato la delibera di costituzione lo scorso 6 agosto, autorizzando il rappresentante legale dell’Ente, quindi il sindaco, ad adottare le procedure necessarie previste dalla norma e dalla delibera in oggetto aventi per finalità la costituzione del “Catania Provincia Nord” così come individuato dalla Regione Siciliana con la Legge n.9 dell’8 aprile 2010 modificata dall’art.11 commi dal 64 al 68 della Legge regionale 26 del maggio 2012. “Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – dice il sindaco Nino Garozzo -. Ho accettato per spirito di servizio e a titolo gratuito, così come i due colleghi che fanno parte del Consiglio di Amministrazione ma la gestione non potrà che essere unitaria tra tutte le municipalità della Srr, comuni che saranno pienamente coinvolti ciascuno per il proprio territorio, perché riteniamo che nei consorzi la condivisione unanime debba essere presupposto fondamentale. A maggior ragione in un servizio come quello dei rifiuti, peraltro nella fase delicatissima fase in cui dovrebbe consumarsi il passaggio da un sistema all’altro”. Il sindaco Garozzo precisa: “Siamo stati, siamo e saremo sempre convintamente contrari a questi super consorzi, che da tempo definiamo mostri giuridici: aggraveranno il sistema piuttosto che affievolirne le problematiche. Rimaniamo dell’avviso che, senza intermediazione di apparati, il servizio debba essere restituito per intero alle singole municipalità e ai Sindaci che, riscuotono già la tassa e dovrebbero gestire e controllare il servizio in maniera diretta. La riforma, quindi, non ci convince ma siamo costretti ad adottarla in quanto la Regione ha continuamente minacciato commissariamenti, a volte pure attuati. Insomma una costrizione, piuttosto che una scelta istituzionale. Una riforma pessima dai prevedibili risultati oltremodo negativi. Affidare il CdA a tre Sindaci già impegnatissimi quotidianamente su diversi fronti non è stata un’idea brillante ma spiegarlo a chi nulla comprende di enti locali è stato imutile”. Il sindaco afferma inoltre: “Ci auguriamo che le dichiarazioni dei diversi candidati alla Presidenza della Regione circa l’azzeramento di questa riforma, possano concretizzarsi già nelle prossime settimane, per abbattere le Srr e consentire ai singoli comuni di governare direttamente un servizio così importante per il territorio. Nel frattempo, cercheremo di agire con serietà e impegno, con il coinvolgimento nella gestione e nel controllo ogni singolo comune, al fine di attenuare gli effetti devastanti della riforma”. Ma c’è anche altro: “Il distretto così territorialmente creato dalla Regione, viene da noi fortemente contestato: mettere insieme Acireale e la zona montana, ma togliendo alle Aci le naturali città consorelle pare azione illogica e ingiustificata, schizzofrenica. Abbiamo già presentato reclamo alla Regione per ripristinare la vecchia omogeneità territoriale. Se la Regione dovesse formulare parere negativo, trattandosi di scelta a nostro avviso priva di senso, siamo pronti ad adire il giudice amministrativo. Ma, da un punto di vista istituzionale faremo il nostro dovere perché il rispetto delle Leggi, anche quelle che non condividiamo, resta alla base di ogni impegno istituzionale, al di là dei dubbi e delle azioni a tutela delle nostre comunità”. Si ricorda che l’Ato Aciambiente, che verrà sostituito dalla nuova Srr, era composto dai seguenti comuni: Acireale, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Santa Venerina, Trecastagni, Valverde, Viagrande e Zafferana Etnea e tranne Acicastello tutti i Comuni, Acireale compreso, hanno proposto reclamo chiedendo che queste comunità facciano parte dello stesso SRR.
Fonte “La Sicilia” del 25-10-2012