Nel canile lager i cuccioli morti in seguito a presunta gastroenterite emorragica venivano successivamente congelati. La sconcertante scoperta è avvenuta al termine di un controllo congiunto di polizia locale e servizio veterinario dell’Asp, eseguito nell’abitazione di un 48enne ripostese, in via Mattarella, responsabile di quel canile lager di via Strano a Riposto, allestito in un terreno, nel quale si trovavano rinchiusi una dozzina di cani meticci, di varie taglie, denutriti e in pessime condizioni igienico sanitarie. Le carcasse di cane, ben 11, a quanto pare erano all’interno di un vecchio frigorifero e a consegnarli al Servizio veterinario dell’Asp è stato lo stesso 48enne, che è stato poi denunciato ai carabinieri, su direttive del sindaco. «Siamo rimasti tutti un po’ colpiti nell’apprendere che le carcasse di questi cuccioli – afferma il primo cittadino ripostese Davide Vasta – erano state congelate e custodite nella propria abitazione da quest’uomo. Non sappiamo come siano andati i fatti e come siano deceduti questi cuccioli».
Le carcasse dei cagnolini, dei quali non è stato possibile accertarne la provenienza, essendo oltretutto privi di microchip, potrebbero essere figli di alcune delle cagne liberate il mese scorso – e ora trasferite nei canili di Butera e Acireale – nel corso di un blitz interforze di carabinieri, polizia municipale e Asp, nel terreno occupato dal 48enne, in via Orazio Strano a Quartirello. In quella circostanza gli operatori sanitari del Servizio Veterinario, hanno sequestrato una grossa scatola con all’interno decine di farmaci di varia tipologia. A fare scattare l’intervento e la conseguente revoca dell’affidamento dei cani, un cruento filmato diffuso sulla rete da una volontaria animalista, Ilaria Fagotto, presidente Lai Lega Antispecista Italiana. MA.PREV. Fonte “La Sicilia” del 15-08-2023