Risveglio amaro per gli abitanti di Bronte, Maletto e Maniace, in seguito ad una copiosa caduta di cenere avvenuta a seguito dell’intensa attività eruttiva dell’Etna nella tarda serata di giovedì. Strade e terrazze sono state ricoperte da un strato di polvere molto sottile che ha provocato seri problemi sia alla circolazione che ai cittadini. Sulla Ss 284, nel tratto tra Bronte e Randazzo, passando da Maletto, mezzi e uomini dell’Anas al lavoro. Grazie a dei camion provvisti di appositi spruzzi per l’acqua e spazzoloni, la sabbia nera viene bagnata e messa a bordo strada, rendendo di nuovo sicura la circolazione che in mattinata era pregiudicata dal fondo stradale molto scivoloso. Nei tre Comuni è stata emessa apposita ordinanza per vietare il transito ai ciclomotori, motoveicoli e biciclette, sulle strade comunali e la limitazione della velocità massima a 20 o 30 kmh a seconda dei comuni, per tutti gli altri veicoli. Il paese più colpito è stato Maletto, dove la sabbia nera ha ricoperto le strade completamente, rendendo necessaria la rimozione. A coordinare i lavori oltre ai tecnici del Comune, il sindaco Pippo De Luca, costretto a farlo da casa in quanto contagiato dal Covid: «Purtroppo questa è una vera e propria calamità – dichiara – che mette a dura prova sia l’Amministrazione che i cittadini. Ieri mattina abbiamo subito emesso l’ordinanza per limitare il traffico e poi, in stretto contatto con gli uffici e i miei assessori, abbiamo predisposto dei lavori di somma urgenza per ripulire le strade e raccogliere quella raccolta dai cittadini sulle loro terrazze e sui tetti. Un lavoro costoso e difficile che si protrarrà anche nei prossimi giorni. Invitiamo tutti alla prudenza e ad avere un po’ di pazienza, sperando che la Regione e lo Stato ci aiutino in
questa ennesima difficoltà che dobbiamo superare».
A Maniace e Bronte, dove la quantità di cenere caduta è minore rispetto a Maletto, oltre alle ordinanze al momento non si parla di raccolta. Maniace aspetta le direttive della Protezione civile a cui è stata inviata una nota sull’accaduto. A Bronte, il sindaco Pino Firrarello, insieme all’assessore Castiglione e agli uffici competenti, ha avviato un piano di raccolta per le vie del paese, partendo dall’ospedale e dalle scuole. Richiesto anche lo stato di calamità. Problemi anche alle colture in fioritura, almeno per le poche (per fortuna) che sono in fioritura. Tra cui le prime fragole, per la maggior parte in serra e poco colpite e le colture di calvofiori o insalate. Questo altro evento, comporta un brutto colpo alla produzione, con il conseguente innalzamento dei prezzi già alti per l’aumento dell’energia. Una brutta botta, che l’Etna ha riservato a dei territori che ogni giorno vivono con gli occhi al cielo. Basta poco per cambiare le sorti di un’azienda e metterla ko. Negli ultimi mesi, tra pandemia, alluvioni e sabbia dell’Etna, molte aziende locali hanno subìto danni
enormi ed ancora oggi aspettano che arrivi qualche aiuto dagli enti competenti. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 12-02-2022