Lo stress è oggi talmente diffuso che può essere considerato un nemico non solo di chi ne soffre ma della società in genere. Tra le tante armi utilizzate per combatterlo o – meglio ancora – per evitarlo, si sta affermando una alimentazione appropriata. Ne parliamo con la dott.ssa Maria Luisa Puglisi, 37 anni, acese, biologa nutrizionista.
Fino a che punto è vero che una dieta specifica combatte lo stress e può anche evitare che insorga? «Intanto è importante chiarire che osservare una dieta non vuol dire evitare di mangiare, ma adottare un costante regime alimentare equilibrato e sin dalla giovane età, perché, come si dice, è più importante prevenire che curare. La dieta influisce sui livelli di cortisolo; per questo è in grado di aiutare l’insorgere dello stress “negativo”. Contrariamente a quanto si possa pensare, lo stress non è sempre un male. Esiste uno stress cosiddetto “buono”, che permette al nostro corpo di affrontare piccole situazioni di emergenza».
Che cosa è il cortisolo? «E’ l’ormone dello stress, prodotto dalle ghiandole surrenali in risposta all’ormone ipofisario adrenocorticotropo (Acth). Viene secreto in eccesso nei momenti di tensione, determinando così uno squilibrio delle funzioni biochimiche che riguardano il metabolismo dei grassi, l’omeostasi del glucosio e del calcio. Il cortisolo ha un ritmo circadiano; con l’alimentazione possiamo “giocare” per spegnerlo quando è troppo alto, per dormire meglio e permettere anche al fegato di controllare il metabolismo e il peso. Il corpo umano non è fatto per sostenere alti livelli di stress per un tempo prolungato. Lo stress prolungato agisce negativamente sulla nostra salute».
Cosa comporta fisiologicamente l’eccessiva produzione di questo ormone? «Alti livelli di zuccheri nel sangue, calo delle difese immunitarie, riduzione dell’assorbimento di calcio a livello intestinale, accelerando l’osteoporo – si, diminuzione della funzione tiroidea, irritabilità, e ansia». Ma la dieta da sola può essere efficace e fino a che punto? «Eliminare lo stress con la dieta è impossibile, ma un passo importante sarebbe già capire cosa ci stressa. Se siamo in armonia con ciò che ci circonda il nostro corpo produce la serotonina che è un ormone antagonista del cortisolo. Il benessere è dato da un regime alimentare sano ed equilibrato, da attività fisica e soprattutto da attività di rilassamento quali yoga; sia la dieta sia l’attività fisica non devono essere motivo di stress».
Quali sono gli alimenti base per una dieta anti-stress? «Per mantenere stabili i livelli di cortisolo, il rapporto proteine/carboidrati deve essere sempre bilanciato. Da prediligere i cereali integrali in chicco con basso indice glicemico (riso, quinoa, orzo, farro, grano saraceno), patate, castagne, banane, legumi, barbabietole. Da evitare le farine bianche e i dolci, che sono ad alto indice glicemico. E’ importante non saltare mai i pasti, in particolare la colazione. Da preferire una colazione salata che sazia di più e stabilizza la glicemia, mangiare poco e spesso e per gli spuntini preferire un abbinamento di frutta fresca e frutta secca (4-5 mandorle, 2 noci), così da evitare picchi glicemici. (Le mandorle sono una fonte ricca di vitamine come la E, che sostiene il sistema immunitario, e una gamma di vitamine B che possono rendere l’organismo più resistente agli attacchi di stress). Da evitare bevande contenenti caffeina, mantenere il peso forma, assumere alimenti ricchi di vitamina C, consumare alimenti ricchi di omega 3 come l’avocado (che è molto ricco anche di potassio), olio extra vergine di oliva e frutta secca, mangiare salmone, sgombro e sardine; in quanto uno squilibrio tra i grassi omega-3 ed omega-6 porta a sviluppare infiammazioni croniche che favoriscono il rilascio di cortisolo. Bere 2 litri di acqua al giorno».
Ci sono differenze di trattamento dietetico in base alle fasce di età? «Le diete sono sempre personalizzate e si tiene conto anche dell’età e del sesso del paziente».
Secondo la sua esperienza quanta gente capisce da sé che può combattere lo stress con la dieta e si rivolge al nutrizionista? «Una percentuale molto bassa». Chi sono i più consapevoli? «Le donne. Sono molto più attente ai segnali che manda il corpo».
Le arrivano pazienti consigliati da medici o da altri professionisti della salute? «Sì, certo. Ma non per curare un problema legato allo stress. Di solito il motivo del primo colloquio è il sovrappeso e poi, in un secondo momento, emerge che la causa primaria è lo stress. Concatenato con una serie di fattori come il pranzare spesso fuori casa e consumare pasti non consoni, ovvero saltarli, e mangiare velocemente» Maria Pia Risa Fonte “La Sicilia” del 07-03-2020