CARBONIZZATI CIRCA 50 ANIMALI, I POMPIERI DI MALETTO I PRIMI AD ARRIVARE
Scene da film dell’orrore nella notte tra sabato e ieri nel piccolo centro nebroideo al confine tra le province di Catania e Messina: in contrada Fegotto si è sviluppato un incendio che ha distrutto un capannone di circa 2.500 metri quadrati delle stalle sociali. Una ventina di vitelli, altrettante pecore ed una decina di suini sono rimasti dapprima intossicati dal fumo e poi carbonizzati dalle fiamme, alimentate da oltre quattrocento balle di foraggio stoccate all’interno. Le fiamme, fino a ieri sera, non erano state definitivamente domate, in quanto le balle di paglia e fieno hanno continuato a bruciare all’interno, innescando nuovamente pericolosi focolai. Mezzi di movimento terra hanno lavorato ieri senza sosta per smassare il foraggio e trasportarlo fuori dalla struttura, dove veniva messo in sicurezza. L’allarme è scattato intorno all’una della notte tra sabato e domenica: alcuni automobilisti, in transito sulla soprastante statale 116 Randazzo – Capo D’Orlando, hanno notato i bagliori che si sprigionavano dall’incendio e hanno chiamato i soccorsi: sul posto sono arrivati i carabinieri della locale stazione (compagnia di Patti), la Forestale, mezzi e personale comunale, pompieri dei distaccamenti di Messina, Letojanni e Maletto. I soccorritori si sono trovati davanti immagini scioccanti di vitelli impazziti e trasformati in torce mentre la lingua di fuoco in direzione nord-sud aggrediva tutta la struttura. Per evitare che le fiamme potessero interessare gli altri due capannoni, occupati da animali e foraggio, i vigili del fuoco hanno creato una pioggia artificiale a raffredamento della copertura in acciaio, che in qualche punto si è fusa ma non è implosa. Durante le fasi di primo intervento, un vigile del fuoco di Maletto si è trovato a pochi metri di una bombola di gas che è esplosa, sfondando il muro in cemento della struttura: miracolosamente è rimasto illeso. I danni alla struttura ( che dovrà essere demolita) superano il milione di euro. Erano da poco terminati i lavori di manutenzione straordinaria, viabilità e consolidamento dell’area di contrada Fegotto, con una spesa di oltre 600 mila euro, con fondi regionali ed europei. E c’è poi il problema dello smaltimento delle carcasse: ieri mattina era presente anche personale del distretto sanitario veterinario di Taormina. “E’ un danno enorme per il nostro paese – ci dice il sindaco Antonio Pinzone – e chiedo aiuto alla Regione e al dipartimento di Protezione Civile in quanto bisogna mettere in sicurezza il capannone e demolirlo e trovare poi una sistemazione per gli altri animali che, con il sopraggiungere dell’inverno, devono stare al chiuso. Ci sono famiglie ridotte sul lastrico, in quanto l’allevamento è la colonna portante della nostra economia: la comunità si è stretta moralmente attorno agli allevatori colpiti da questa catastrofe, ma è necessario l’intervento dello Stato. Io ho già lanciato un appello al governatore Raffaele Lombardo”. Gli animali appartengono tutti allo stesso nucleo familiare: uno degli interessati, Salvatore D’Amico ricopre la carica di assessore comunale. Le indagini dei carabinieri cercheranno di fare luce su quanto accaduto: il primo e ricorrente pensiero è andato subito al gesto doloso, ma non si esclude neanche il cortocircuito. Non era presente un allarme antincendio e, infine, animali e cose non erano sotto copertura assicurativa.