Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, sembra diventare un miraggio per il piccolo paese alto-alcantarino che si trova ad affrontare una situazione drammatica: la mancanza cronica di un medico di base. Manca da settembre e gli abitanti, soprattutto gli anziani e le persone con patologie croniche, sono costretti a far fronte a una quotidianità segnata dall’incertezza e dalla precarietà. Questa situazione crea un enorme disagio e, in alcuni casi, potrebbe mettere a rischio la salute dei pazienti. «Siamo costretti a fare affidamento sulla guardia medica per ottenere farmaci salvavita e cure essenziali – commentano alcuni anziani – qua, la figura del medico di base rappresenta un punto di riferimento fondamentale. Non si tratta solo di prescrivere farmaci, ma di fornire assistenza continua, prevenzione e supporto anche emotivo. La mancanza di questo servizio ci costringe a percorrere diversi chilometri di distanza. Per chi non può permettersi o non è in grado di spostarsi, l’unica alternativa rimane la guardia medica – concludono – pensata per situazioni di emergenza e non può, suo malgrado, offrire la continuità assistenziale e il monitoraggio di cui abbiamo bisogno!». I santadomenicensi non chiedono l’impossibile, vogliono solo essere messi nelle condizioni di ricevere le cure di base a cui ogni cittadino ha diritto.
«Siamo in contatto continuo con l’Asp di Messina – spiega il sindaco Nunzio Spartà – e, nell’attesa, mi auguro possano potenziare le attività della guardia medica. Garantire l’accesso ai servizi sanitari di base – conclude il primo cittadino – è un dovere civile che non può essere ignorato e la carenza contribuisce ulteriormente al fenomeno dello spopolamento delle aree montane». La speranza è che le istituzioni riconoscano quest’emergenza, mettano in atto misure rapide ed efficaci e agiscano tempestivamente per ripristinare a questa comunità un servizio essenziale, garantendo dignità e sicurezza a chi vive nelle zone più isolate. ALESSANDRA IRACI TOBBI Fonte “La Sicilia” del 12-01-2025