Più di cento le scosse dello sciame sismico, per fortuna non di grave entità, che ha investito il versante sud dell’Etna nella notte tra mercoledì e ieri. I terremoti si sono localizzati tra i territori di Ragalna e Zafferana, ma i movimenti tellurici hanno impensierito anche le popolazioni di Biancavilla, S. Maria di Licodia, Paternò, Adrano e Bronte. Una quindicina i terremoti che hanno superato la magnitudo 2.0, mentre la più forte, di magnitudo 3.6, ha avuto epicentro a 10 km a nord-est di Ragalna, a 9 km di profondità. Lo sciame, come confermato dall’Osservatorio etneo dell’Ingv, è correlato all’attività vulcanica dell’Etna, molto probabilmente alla risalita del magma. Da qualche giorno, infatti, si presentano episodi di attività esplosiva e sbuffi di cenere ai crateri sommitali che interessano nello specifico il Cratere di nord-est e la Bocca nuova. F. V. Fonte ‘La Sicilia” del 20-07-2018