Si risveglia l’Etna a distanza dell’ultima eruzione terminata lo scorso febbraio. E torna anche la preoccupazione per eventuale emissione di cenere. Le prime avvisaglie si sono avute la notte scorsa con diverse scosse di terremoto che sono state rilevate dagli strumenti dell’Ingv. La scossa più forte è stata registrata alle ore 00:17, del 18 maggio, con una magnitudo di 3.6 della scala Richter e con epicentro a 8 chilometri a nordest di Maniace. La scossa è stata avvertita da poche persone, ma tanti non si sono accorti di nulla perché è avvenuta ad una profondità di 36, 6 chilometri. La seconda scossa, di magnitudo 3.2 della scala Richter, è stata segnalata alle ore 03:22, di ieri mattina, con epicentro a 4 chilometri a nordovest di Acireale, con una profondità di 0 km. Una scossa di superfice, che per fortuna, come la prima, non ha causato danni. Altre scosse inferiori ad una magnitudo di 2.0, sono state registrate nella notte, ma nulla di grave per fortuna. Al momento la situazione sembra tranquilla, e come sempre l’Ingv monitora costantemente la situazione. Diversi i comunicati emanati ieri, il primo intorno alle ore 11, informava che dalle ore 10 circa, era aumentato il livello di tremore vulcanico, con un’attività registrata nel cratere di sudest a circa 2700 metri. Il secondo, emanato alle ore 13 circa, comunicava il proseguo del tremore e la conferma di attività dei crateri. Il terzo, emanato nel tardo pomeriggio, dava un quadro più chiaro della situazione, soprattutto grazie alle rilevazioni della telecamera termica sita a Bronte, che rilevava attività esplosiva dalla Bocca Nuova, con un incremento del tremore vulcanico tra la Bocca Nuova e il cratere di Sudest a circa 2500 metri sul livello del mare.
Fino a tarda sera, non è stato possibile visualizzare la situazione a causa delle nubi che avvolgono il vulcano, ma il tutto e monitorato dalla sala operativa dall’Ingv di Catania. Il dipartimento di protezione civile regionale, diretto da Salvo Covina, ha diramato un’allerta rossa per il pericolo di possibili eruzioni e soprattutto di possibili fontane di lava. Inoltre, invitava i sindaci dei Comuni ricadenti nelle zone adiacenti al vulcano, di arrivare i COC (Centri Operativi Comunali), per monitorare costantemente la situazione ed essere pronti a qualsiasi evenienza. La paura maggiore, è quella di eventuale emissione di cenere, che spesso ha causato gravi problemi sia per il traffico aereo dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, che purtroppo più volte ha dovuto subire il blocco dei voli, con conseguenti problemi sui passeggeri costretti a rinunciare a dei voli o a partire da Palermo o Lamezia Terme, sia per i danni che potrebbe causare cadendo sui paesi e sulle str del circondario, come avvenuto in passato. Ma resta il fascino che ogni anno migliaia di turisti sono attirati dallo spettacolo offerto dal vulcano più alto d’Europa. Proprio a causa dell’eruzione in corso, probabilmente sarà vietato l’accesso alle aree sommitali, che potrebbero essere pericolose per la fuoriuscita di lava. In serata, altre piccole scosse di terremoto, la maggior parte inferiori ad una magnitudo di 2.0, sono state rilevate dagli strumenti dell’Ingv di Catania. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-05-2023