Quando nel marzo del 2013 i tecnici dell’Anas annunciarono che erano pronte a redigere il progetto del nuovo tratto della Ss 120 fra RAndazzo e Fiumefreddo, un intero territorio ha creduto che quello, per l’anacronistica e tortuosa viabilità del versante nord dell’Etna, fosse il momento della svolta. Dopo anni di battaglie, infatti, l’Anas aveva presentato un documento che scandiva anche i tempi di redazione del progetto, fissati in circa 11 mesi di lavoro. E per un pò di tempo, in effetti, l’Anas ha continuato ad informare il Comune e i mass media sul costante avanzamento dello stato di progettazione, fino ad annunciare, nell’ottobre dello stesso anno, che per ammodernare i 30 km che dividono Randazzo da Fiumefreddo ci sarebbe voluto un investimento di 337 milioni. Vista l’ingente somma bisognava far presto, anche per approfittare di possibili risorse comunitarie. Da quel momento però le comunicazioni ufficiali si sono stranamente interrotte. Nessuno, compreso il Comune di Randazzo che per ottenere la progettazione della nuova strada aveva versato all’Anas 525 mila euro, ha più avuto notizie ufficiali. Ci ha provato invano ed a lungo anche il sindaco, Michele Mangione, che il 5 aprile, stanco, ha deciso di inviare all’Anas una risentita missiva dai toni duri: “Facendo seguito – si legge – alla numerosa pregressa corrispondenza e alle numerose (vane) telefonate di sollecito, si deve amaramente constatare come, nonostante l’avvenuto trasferimento da parte di questo Comune, a vostro favore, della somma di 525 mila euro per la progettazione della strada, nessuna notizia si ha in merito. Tale vostro assordante silenzio, nonostante gli impegni assunti a cui solo questo Comune ha dato corso, certamente non restituisce una bella immagine e fa perdere credibilità all’Azienda”. Il sindaco conclude la lettera “sperando che non rimanga una vana lettera morta”, speranza che fino ad oggi è stata delusa. A distanza di più di un mese, infatti, il Comune non ha ricevuto risposta. “E’ grave – commenta stizzito Mangione – che a un sindaco, che rappresenta una comunità, non venga fornita alcuna risposta da un ente come l’Anas. Ritengo si entri nella sfera dell’educazione istituzionale”. E noi abbiamo chiesto spiegazioni all’Anas, inviando anche la lettera di Mangione. In verità siamo stati un pò più fortunati del sindaco perché telefonicamente l’Ufficio stampa ci ha informato che dopo l’estate il progetto preliminare della nuova strada sarebbe stato completato. Non abbiamo però ricevuto alcuna dichiarazione ufficiale scritta però, nonostante al telefono lo avevamo esplicitamente richiesto. Per adesso, insomma, niente “scripta”, bisogna accontentarsi della “verba”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 13-05-2016