Dopo l’incontro in Prefettura si passa alla fase operativa. Sopralluogo tecnico ieri mattina, lungo le strade statali 121, la Paternò-Catania e 284, la Paternò-Randazzo, della task force, istituita dal prefetto di Catania, Claudio Sammartino, per dare concreta attuazione al “progetto sicurezza” relativo alle due arterie stradali. Un progetto nato in seguito al terribile incidente, avvenuto il 13 ottobre scorso, nel quale persero la vita quattro giovani adraniti. La velocità è imputata come causa principale della tragedia, da qui la decisione di dare una prima, immediata, risposta, con l’installazione di autovelox. Interventi mirati occorrono per i due tratti viari, tra i più trafficati del Catanese. Per capire l’alto flusso viario che sostengono basti pensare che quotidianamente, sono circa 71 mila i mezzi in transito, quasi gli stessi livelli della tangenziale di Catania, che quotidianamente sopporta flussi di circa 74 mila veicoli al giorno. Al sopralluogo di ieri mattina, cominciato dal territorio di Paternò, erano presenti: la Polizia stradale (che coordina il gruppo), ed ancora la polizia municipale di Paternò e di Belpasso, la polizia provinciale, l’Anas, la Guardia di finanza e i carabinieri. Per quanto riguarda il territorio di Paternò, sono stati individuati cinque possibili punti, dove poter installare le postazioni fisse dei misuratori di velocità; in dettaglio quattro si trovano lungo la Statale 284 e uno sulla Statale 121. Si tratta solo di possibili postazioni a cui si devono aggiungere gli altri siti da individuare nei territori ricadenti nei Comuni di Belpasso, Motta Sant’Anastasia e Misterbianco (per la Statale 121), ed ancora Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano, Bronte e Randazzo (per la Statale 284).
Agli autovelox fissi si aggiungeranno ulteriori postazioni mobili, con controlli lungo le due direttrici, da parte delle forze dell’ordine, come emerso nel corso della riunione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza, presieduto dal Prefetto di Catania, Claudio Sammartino. Non è ancora chiaro quando gli autovelox fissi verranno installati, ma non dovrebbe mancare molto tempo. Questa volta le istituzioni, gli organi deputati all’attività di controllo si sono mossi tempestivamente. Ora non resta che attendere la mappatura dei possibili siti individuati sulle due arterie stradali, per stabilire dove installare concretamente gli autovelox, lavoro quest’ultimo che potrebbe essere al centro della prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, fissato per il prossimo 5 novembre, a Catania. Per le due statali, però, a rafforzare il livello di sicurezza i soli autovelox non bastano. Vi sono altri interventi necessari da mettere in atto, più volte ribaditi. Per la Statale 121, dove tra l’al – tro vi è un limite di velocità di 70 Km/h (in alcuni tratti la soglia scende anche a 50), manca una corsia d’emergenza lungo i 10 chilometri di arteria stradale e quasi per l’intero tratto non vi è illuminazione, soprattutto si è completamente al buio all’ingresso o all’uscita degli svincoli. Per la Statale 284, oltre alla corsia di emergenza e all’illuminazione, la strada è solo a due corsie e manca la barriera centrale che separa le carreggiate. Quest’ultimo elemento è un vero pericolo visto i tanti sorpassi con invasione di corsia che vengono posti in essere, invasioni spesso alla base di incidenti stradali gravi, anche mortali. MARY SOTTILE Fonte “La Sicilia” del 24-10-2019