Torna a far parlare di se, l’ultimo autovelox installato sulla Ss 284, nel tratto tra Bronte e Adrano, in territorio di quest’ultimo comune. Diversi commenti sui social, accompagnati da numerose foto, si chiedono se il dispositivo è già in funzione, e da chi dipende. Domande a cui abbiamo cercato di dare delle risposte, avute in modo molto parziale. L’autovelox in questione è stato installato dal Comune di Adrano, a seguito di un protocollo d’intesa firmato con la prefettura negli anni passati, dunque antecedente all’attuale Amministrazione. Purtroppo, sul sito del Comune, non vi è traccia di questa delibera e gli uffici della polizia municipale ci hanno chiesto di effettuare una richiesta di accesso agli atti per avere maggiori delucidazioni. Dalle segnalazioni avute, è certo che le luci poste sui pannelli che segnalano il dispositivo ai 400 e ai 200 metri di distanza, appena cala il sole, non funzionano più, spegnandosi completamente e ingannando gli ignari automobilisti che non capiscono se l’autovelox è funzionante o meno. Il sindaco Fabio Mancuso da noi interpellato, oltre a confermare il fatto che l’autovelox fosse stato installato dal suo Comune, ha dichiarato che avrebbe passato la segnalazione agli uffici competenti, e che, essendo fuori sede, non era al momento in grado di fare di più, ma che avrebbe provveduto al suo ritorno ad Adrano.
Una situazione, che, come sempre, ricade sui poveri pendolari che ogni giorno percorrono quella strada. Attenzione, nessuno vuole giustificare chi commette infrazioni, ma segnalare una situazione che trae in inganno chi magari viaggia a 3-4 chilometri sopra la velocità consentita, che in quel tratto è di 70 km/h. Inoltre, come dichiarato da Giuseppe Gullotta, dell’associazione Aiace, sarebbe giusto capire dove finiscono i soldi delle multe, che, per legge, devono essere spesi con criteri già predisposti. Il codice della strada prevede che almeno il 50% degli introiti da multe vadano spesi per migliorare la sicurezza, con delle percentuali ben precise, tra cui il 25% per acquisto di attrezzature e un altro 25% per migliorare la segnaletica stradale. Il resto dovrebbe servire a migliorare il manto stradale, sostituire le barriere ecc., ma da un recente controllo dello Stato, pochi Comuni in Italia usano le somme per gli scopi stabiliti dalla legge, mentre spesso servono solo a coprire buchi di Bilancio. Una situazione molto vaga, con delle domande che aspettano risposte celeri, tra cui una ordinanza che spieghi come funziona l’autovelox. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 19-04-2022