«Quella curva sulla statale 120 non presenta criticità». Lo sostiene l’Anas che, dopo la pubblicazione della lettera del prof. Giovanni Mangano di Randazzo che denunciava come nella curva al chilometro 187,9 qualcosa non andava visto il numero degli incidenti, attraverso l’Ufficio stampa replica: «Anas comunica che il tratto di strada al km 187,9 della strada statale 120 “Dell’Etna e delle Madonie” non presenta particolari criticità sul piano viabile e sulla segnaletica, come confermato anche dal sopralluogo effettuato dal personale su strada. Pertanto, eventuali sinistri sono da attribuire al mancato rispetto del Codice della Strada». «Io non posso essere certo sulle singole cause, – replica il prof. Mangano – ma di certo in quel punto sono troppi gli incidenti che si verificano e qualcuno è stato anche mortale». E’ vero anche che in diversi punti di questa strada statale i limiti di velocità sono ben al di sotto dei 90 chilometri l’ora previsti per un strada extraurbana secondaria. Mentre, essendo il tratto Randazzo – Fiumefreddo l’unica arteria extraurbana da percorrere, gli automobilisti spesso superano i limiti di velocità. Del resto è assurdo ipotizzare che oggi si viaggi quasi costantemente a 50 chilometri l’ora. Del resto la strada deve attraversare anche i centri abitati. La verità è che questo tratto di statale è ormai anacronistico. In molti punti ha caratteristiche più vicine ad una strada urbana e non è più idonea a soddisfare le esigenze di mobilità. Purtroppo però non c’è altro e gli automobilisti superano pericolosamente i limiti di velocità con la complicità della politica, locale, regionale e nazionale, che sembra voler rinviare o forse neanche interessarsi seriamente sul problema della viabilità nel versante nord dell’Etna. Ne fanno così le spese le attività turistiche ed economiche troppo distanti dalla costa e dalle infrastrutture (come aeroporto e porto) e ne fanno le spese gli automobilisti che costretti ad affrontare 150 curve spesso, magari per colpe proprie, finiscono contro i muretti. Qualcuno dovrebbe pensare alla loro incolumità e a rendere più moderna e sicura questa strada attraversata anche da tantissime stradine rurali. Ancora però il bandolo di questa intricata matassa non è stato trovato. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 13-01-2018