Rischia di diventare un serio problema – così come è accaduto a Roccaraso – l’eruzione dell’Etna, per il grande afflusso di persone che nonostante i divieti di avvicinamento e le ordinanze emanate dai sindaci di Adrano, Belpasso e Biancavilla, hanno assaltato il Vulcano incuranti di rischi e sicurezza. La domenica, le strade di avvicinamento alla zona della colata erano piene di auto parcheggiate ovunque, e in tanti si sono avventurati cercando di arrivare più vicini possibili alla colata. Ieri mattina l’emissione di lava dalla frattura posta a circa 3000 metri di quota, sotto la bocca Nuova continuava ad alimentare la colata giunta a quota 1900 metri e che ha attraversato la pista Altomontana poco prima del rifugio Galvarina in territorio del Comune di Biancavilla. Un allarme, e un invito alla prudenza, è stato lanciato sui social dall’ingegnere Salvo Covina, responsabile della Protezione civile della Regione Siciliana: «Centinaia di persone, quasi tutte attrezzate e accompagnate dalle guide alpine e vulcanologiche osservano l’eccezionale fenomeno, ma la domenica pomeriggio c’è stato un afflusso costante dalla Sp 92 e dalla strada Milia di un migliaio di persone, con sosta selvaggia ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a piano Vetore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso». Questo quanto scritto da Cocina sui social sottolineando che ha «comunicato la situazione di rischio al prefetto per attivare le Forze dell’ordine e la polstrada». La Protezione civile, sull’Etna presa d’assalto da migliaia di curiosi, turisti e appassionati, ha attivato quattro sue associazioni di volontariato, di Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano, sia per dare assistenza alla popolazione sia per indurre gli automobilisti a non percorrere le strade già intasate.
Una situazione che ricorda l’assalto a Roccaraso, ma con pericoli maggiori perché sono bloccate le vie di fuga e di emergenza. La Protezione civile regionale ha chiesto ai sindaci, oltre all’emanazione di apposite ordinanze, la presenza di vigili urbani e di dipendenti comunali e al sindaco metropolitano la polizia provinciale e il Gatto delle nevi per i soccorsi in zona. «Il tema – ha scritto Cocina su Facebook – è quello di coniugare le esigenze di fruizione del vulcano con la sicurezza. Questo non è un evento calamitoso di protezione civile ma legato alla fruizione del Vulcano e quindi va coinvolto anche il Parco dell’Etna e il governo del territorio e su questo occorre confrontarsi». Domenica sera il corpo forestale regionale ha soccorso 4 infortunati, inoltre è stato prestato aiuto a una donna che ha avuto un attacco di panico dopo che, con altre persone con equipaggiamento inadeguato, ha perso il sentiero. Infine 4 ragazzi di Bronte sono stati recuperati dai vigili del fuoco di Adrano e dai Sagf della guardia di finanza dopo che si erano smarriti per arrivare al fronte lavico, e poco prima di mezzanotte hanno lanciato l’sos dal rifugio Santa Barbara dove avevano cercato rifugio. Sul posto anche il Cnsas e ambulanze della Cri e del 118. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 18-02-2025 Altre persone sono state recuperate dai vigili del fuoco di Adrano e Paternò, anche nella notte di lunedì, tra questi 8 escursionisti di Bronte che avevano perso l’orientamento nella zona a valle del rifugio Galvarina. (NDR).