Sono appena trascorsi 15 giorni. Era esattamente la vigilia di Ferragosto. Sul lungo rettilineo della Ss 284 di contrada Difesa, nel tratto fra il bivio per Maletto e Bronte, una Mecedes e una Fiat Punto si scontrano. Ad avere la peggio il ventenne conducente dell’utilitaria che finisce all’ospedale Cannizzaro di Catania in prognosi riservata. E’ il presagio di quanto, nella maniera più drammatica che possa esistere, accadrà il 23 agosto scorso, quando nello stesso tratto di strada, percorrendo il medesimo rettilineo ha perso la vita Antonino Lanza, randazzese di 52 anni. Due incidenti in appena 9 giorni, ma nessuno crede alla coincidenza. Nessuno ci crede perché, lungo la Ss 284, e in particolare su quel rettilineo, tanti sono stati gli incidenti anche mortali. Era il 12 ottobre del 2017 quando a bordo della sua Fiat brava perse la vita subito dopo aver percorso quel rettilineo il giovane malettese Matteo Leanza, ed era l’11 ottobre del 2003 quando un giovane di 21 anni residente ad Acireale perse un piede tranciato dal guard rail che era entrato bruscamente all’interno dell’abitacolo dopo l’urto con la vettura.
E, infine, come dimenticare l’8 gennaio del 2006, quando, sempre nei pressi di quel rettilineo, perse la vita il malettese Salvatore Favazza che aveva appena 18 anni. E l’elenco potrebbe continuare, dimostrando che quel tratto di strada quanto meno non aiuta. Per questo il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo l’ennesimo e ultimo incidente ha deciso di intervenire. Ha telefonato ai colleghi di Randazzo e Maletto e poi ha scritto una lettera ai vertici dell’Anas. A loro ha chiesto di partecipare a un incontro che ha fissato per giovedì 12 settembre nella sala della Giunta del Comune di Bronte. L’argomento da affrontare è uno solo: la sicurezza nel tratto di Statale 284 nel tratto fra Bronte e il bivio per Maletto. «Non potevamo certo rimanere a guardare – ci dice – mi sono sentito con i colleghi di Randazzo, Francesco Sgroi, e Maletto, Pippo De Luca, che ringrazio: nessuno di noi ha titubato un attimo e abbiamo deciso di chiedere all’Anas un incontro per verificare quali possano essere i provvedimenti da adottare affinché quella strada diventi più sicura».
Qualcuno sostiene che le carreggiate di quel rettilineo dovrebbero essere “separate”da un guard rail leggero: «Potrebbe essere una ipotesi – conclude Graziano Calanna – ma lasciamo alla sicura competenza dell’Anas la scelta tecnica migliore. Noi sindaci – conclude – chiediamo soltanto che il transito su questa importantissima strada statale risponda alle esigenze della mobilità e ai criteri di sicurezza». Fonte “La Sicilia” del 29-08-2019